Horst Faas fotografo del Vietnam

Quando la mia generazione ha spalancato le finestre sul mondo è stata subito invasa dal fumo puzzolente del Napalm che irrigava oscenamente le campagne e montagne del VIETNAM, con il sottofondo andrenalinico di California Dreamin’ dei Mamas and Papas.
L’altro giorno è morto Horst Faas, il fotografo del VIETNAM.

Aveva 79 anni, due volte vincitore del premio Pulitzer, è stato il “papà” di quel gruppo di fotografi internazionali chiamati “IL BATTAGLIONE FAAS” che ha percorso in lungo e in largo il martoriato territorio vietnamita, riuscendo a far passare le immagini brutali di quella macelleria umana tra le maglie propagandistiche del Pentagono.

Rivedere le foto di Horst Faas e dei suoi audaci colleghi mi ha riportato alla fine degli anni ’60, quando ero studente di pittura a Firenze e si arrivava presto a Piazza San Marco, l’Accademia ancora chiusa, e sul muretto si leggevano i giornali freschi di stampa sempre con il VIETNAM sulla prima pagina.

Tra il gruppetto di studenti mattinieri circolavano tutti i giorni quattro o cinque quotidiani, che ci si passava di mano in mano, nel silenzio totale, leggendo le ultime notizie….ed era un misto di freschezza mattutina e giovanile e di rabbia e impotenza nei confronti di quelle notizie…. con la volontà di fare qualche cosa per far finire quell’inferno.

Come le foto di Horst Faas, eloquenti, ben strutturate, composte, drammatiche….anche noi si sognava di fare un dipinto, una composizione, una immagine che smuovesse coscienze…ma non avevamo ancora le capacità e conoscenze necessarie…. si entrava nelle nostre aule, ci si installava davanti al cavalletto e alla tela bianca, intorno allo stufone a legna e alla modella in posa e si iniziava a dipingere la Bellezza…. con nella mente il Napalm del Vietnam e tanta collera e un angustioso senso di inadeguatezza.

Scoprimmo presto che quella guerra nacque dalla BUGIA nordamericana del Golfo del Tonkino e alla fine, con la firma degli accordi di pace di Parigi nel gennaio 1973 gli Stati Uniti dovettero vergognosamente ritirarsi, sconfitti di fronte a un piccolo popolo e paese del terzo mondo……pensammo ingenuamente che MAI PIU’ …che quella sarebbe stata l’ultima guerra della storia della Umanità…..

Ci siamo sbagliati. Continuano ancora oggi, più sofisticate del Golfo del Tonkino, le BUGIE.

Continuano le Guerre di aggressione, ora senza truppe di terra, con i DRONI…con armi chimiche più sofisticate del Napalm. La ormai unica potenza mondiale esistente, che non ha mai passato un anno senza fare guerre da qualche parte,  continua imperterrita la sua folle corsa verso la Full-spectrum dominance….la dominazione totale sul pianeta e sullo spazio esteriore.

Forse davvero, la unica reale possibilità di fermare questo mortifero treno in corsa, è concretizzare la proposta del Padre Miguel d’Escoto Brockmann, ex Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di RI-INVENTARE LA ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE (ONU )

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