Italia: Dittatura nell’Arte e arte della Dittatura

michilini.jpgQuando in Italia si parla di Dittature si pensa subito a Mussolini, Hitler, Stalin…e quando si parla dell’Arte dei regimi dittatoriali si pensa subito alla mancanza di libertà di creare e a quella di usufruire della Bellezza. Ma le cose probabilmente non stanno proprio così, in bianco e nero.

E non è certo il “consenso”dei cittadini la prova del nove della validità di un regime politico o di certe manifestazioni dell’Arte, vista la marea di cittadini allora favorevoli alla politica e all’Arte di Mussolini, Hitler e Stalin.

Michilini,APOCALISSE DI S.GIOVANNI, 1980, olio su tela

Michilini,APOCALISSE DI S.GIOVANNI, 1980, olio su tela

La prova del nove, oggi lo sappiamo, sono i Diritti, la Giustizia, la Libertà e la Pace…e in Italia, oggi, queste 4 cose GARANTITE DALLA COSTITUZIONE, diminuiscono sempre di più, e avanza la paura per il futuro, l’incertezza del presente, la precarietà diffusa, le frustrazioni e il malcontento. E nell’Arte avanza un fanatismo istituzionale molto simile a quello del regime nazista, dove solamente alcune forme d’arte possono essere LEGITTIMATE, STORICIZZATE, CONSACRATE E AUTORIZZATE, e tutto il resto non esiste, o non deve esistere…(Mussolini e Stalin erano molto più “flessibili” con “altre” forme espressive).

Michilini, LA ZATTERA DELLA MEDUSA ITALIANA , 1981, olio su tela,cm91x116

Michilini, LA ZATTERA DELLA MEDUSA ITALIANA , 1981, olio su tela,cm91x116

In una recente chiacchierata su “La Cosa TV”  ho raccontato una storia che alcuni amici ascoltatori hanno elogiato come un aspetto significativo della condizione attuale dell’artista. Vedo allora di scriverla, questa storia, magari anche con qualche altra breve riflessione.

E siccome si tratta di una esperienza personale toglierei subito di mezzo la parola “artista” e parlerei come PITTORE (su questo argomento ho già chiarito la mia posizione).

L’ho scoperto tardi, 5 anni fa, che dopo mezzo secolo di professione, come PITTORE ITALIANO non ero nè “legittimato” nè “storicizzato” (e ovviamente neanche “consacrato”)…e da allora credo che in Italia non sono neanche più “autorizzato” a dipingere…e perciò, purtroppo, rientro nell’ampio novero di quelli che Sgarbi definisce “artisti morti” in quanto “fuori dal mercato”.

Michilini, GRANDE CROCIFISSIONE, 2003, olio su tela, cm.185x120

Michilini, GRANDE CROCIFISSIONE, 2003, olio su tela, cm.185×120

Sono dunque, come molti, un PITTORE ITALIANO zombie, che vi sta scrivendo dalle catacombe…..e questa è la storia:

5 anni fa avevo deciso di “tirare i pennelli in barca” e di auto-isolarmi, perchè le mostre “fai da te” erano diventate ormai troppo dispendiose in fatto di tempo, energie e costi….e la piovra della cosidetta ”arte contemporanea” aveva già invaso tutti gli altri spazi “ufficiali”… ma ho voluto fare un ultimo tentativo sul versante non istituzionale, ma impresariale.

Mi sono imposto di visitare tutte le più importanti Fiere d’Arte d’Italia per parlare e presentare i miei lavori ai Direttori delle Gallerie private. Sono stato a MiArt-Milano, ad Artissima-Torino,all’Artefiera di Bologna, ArtVerona ecc. e ho parlato con centinaia di Direttori, forse migliaia, non so….ma in quei capannoni industriali claustrofobici ho avuto vari momenti di svenimento depressivo…e se non fosse stato per le energie pulite e sempre rinnovate della mia giovane moglie Valeska, sarei scappato volentieri fin dal primo stand della prima fiera.

Michilini, MERIDA,MEXICO, Trittico murale PIEDRA Y VIDA EN YUCATAN, 1994, olio su tela,cm.160x320

Michilini, MERIDA,MEXICO, Trittico murale PIEDRA Y VIDA EN YUCATAN, 1994, olio su tela,cm.160×320

Ricordo molto bene il sorriso esagerato dei Direttori quando noi si entrava nello stand….salvo cambiare d’improvviso l’espressione e tutto l’aspetto al sapere che non eravamo nè compratori nè potenziali clienti.

Quando gentilmente mi presentavo come PITTORE la faccia del Direttore cambiava immediatamente espressione, diventava schifata, nauseata,disgustata, arrogante, insolente, insofferente…come fossi un lebbroso, quasi vomitandomi in faccia. Praticamente nessuno voleva vedere le foto dei miei dipinti, e neanche avere un mio catalogo in regalo…e i pochi che malvolentieri davano una occhiata distratta ai miei lavori immancabilmente emettevano la stessa e identica sentenza senza appello “NON VA BENE”.

Ma cosa non va bene, chiedevo…dipingo male? No, mi dicevano, non sono dipinti male, ma questi lavori “NON VANNO BENE”….tre o quattro Direttori hanno anche specificato tagliantemente che i miei lavori non avrebbero MAI potuto entrare in quelle Fiere.

Michilini, DON GUANELLA 1988, acrilico su tela,cm.50x40

Michilini, DON GUANELLA 1988, acrilico su tela,cm.50×40

A forza di deambulare in quei gironi infernali, alla fine ho trovato il Direttore di una grossa Galleria di Milano, stranamente gentile e disponibile a chiacchierare.

Ci siamo seduti nel salottino del suo Stand…e ad un certo momento, di botto, mi ha chiarito il problemone: LO SA PERCHE’ I SUOI LAVORI NON VANNO BENE?, PERCHE’ LEI NON E’ STATO NE’ STORICIZZATO NE’ LEGITTIMATO…..a si?, dico io, e cosa devo fare per storicizzarmi e legittimarmi?…..

….in via del tutto eccezionale, mi dice, IO CONOSCO IL TAL SENATORE, CHE POTREBBE FARLE FARE UNA MOSTRA NEL TALE MUSEO….COSI’ LEI SAREBBE “STORICIZZATO”…E DOPO IO POTREI ORGANIZZARE UNA SUA MOSTRA NELLA MIA GALLERIA, E IN TAL MODO LEI INCOMINCEREBBE AD ESSERE “LEGITTIMATO ecc. ecc.”….

E io che ingenuamente credevo che la “legittimazione” venisse dal titolo di studio all’Accademia di Belle Arti, dell’Abilitazione all’Insegnameto di Materie Artistiche e da mezzo secolo di carriera didattica e produttiva tra l’Europa e l’America!!!!….

—–mi ritrovavo invece a sapere che la “legittimazione” te la danno i galleristi…..previa “storicizzazione”….che viene fatta dei Direttori dei Musei (FINANZIATI CON DENARO PUBBLICO)…su raccomandazione di un Senatore dello Stato italiano!…(conoscendo la situazione italiana mi immagino che per mettere in moto le varie articolazioni del marchingegno c’è bisogno di distribuire pecunia doverosa e abbondante e direttamente proporzionale al livello dei tre jolly menzionati).

Michilini, LAS MUSAS INQUIETANTES 1916-1996, olio su tela, cm.70x50

Michilini, LAS MUSAS INQUIETANTES 1916-1996, olio su tela, cm.70×50

Quindi riassumendo:

LEGITTIMATO non è colui che ha i titoli per operare professionalmente (come un Architetto, un Dottore, un Ingegnere ecc.), ma chi rientra nel “sistema” delle Gallerie d’Arte Contemporanea, previa “Storicizzazione”.

STORICIZZATO non è colui che viene definito come personaggio incisivo di un processo storico di una determinata civilizzazione, ma chi viene promosso dal Direttore di un Museo di Arte Contemporanea, previa raccomandazione di un politico.

CONSACRATO non è colui che, dedicandosi con onore, dignità e abnegazione assoluta alla ricerca, alla creazione o ad altre attività umanistiche viene riconosciuto da una società o nazione o Stato, ma chi viene selezionato e utilizzato a fini lucrativi dal connubio rituale POLITICO/DIRETTORE DI MUSEO/GALLERISTA PRIVATO.

AUTORIZZATO non è colui che vuole svolgere dignitosamente una attività professionale, come diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, ma chi rientra nei parametri del “Sistema dell’Arte Contemporanea” e ne condivide con l’azione e le opere il “ruolo di strumento per la diffusione del consenso all’ideologia dominante” (vedi il Manifesto “ARTE E DECRESCITA”)

Michilini, CHE FARE, 2012, trittico, olio su tela, cm.122x240

Michilini, CHE FARE, 2012, trittico, olio su tela, cm.122×240

Siamo quindi di fronte ad un sistema drogato e corrotto, economicamente molto simile al famigerato sistema di “Tangentopoli”, dove la corruzione stava sia in chi pagava che in chi riceveva la tangente.

Purtroppo sono finiti i tempi in cui il il gallerista andava a cercare i pittori e a visitare i loro studi….i galleristi oggi sono oberati e bombardati quotidianamente da “artisti” che invadono le loro gallerie con proposte di tutti i tipi e disposti a TUTTO per auto-promuoversi.

Diventa allora un gioco abbastanza facile selezionare chi può e chi non può entrare nella filiera del Sistema dell’Arte Contemporanea…chi sono gli ARTISTI D’ARTE CONTEMPORANEA da LEGITTIMARE, STORICIZZARE, CONSACRARE E AUTORIZZARE.

Michilini, I MARTIRI,ANGELO VASSALLO E CHICO MENDES, 2010, olio su tela, cm.60x80

Michilini, I MARTIRI,ANGELO VASSALLO E CHICO MENDES, 2010, olio su tela, cm.60×80

E ciononostante questo non è l’aspetto più preoccupante del problema.
Con il “Sistema dell’Arte Contemporanea” vigente ormai ci troviamo nel bel mezzo di una Dittatura sofisticatissima, complicata e articolata, dove le imprese commerciali si avvalgono delle Istituzioni Pubbliche, dei Politici e del denaro dei cittadini per fare il BUSINESS PRIVATO, si…. ( cosa di per sè ignobile e miserabile)……ma soprattutto per imporre solo una forma d’arte, quella denominata “Arte Contemporanea” le cui centrali di controllo e comando tutti sanno ormai che stanno oltreoceano.

Un pochetto peggio, allora, dell’Arte di Hitler, perchè qua c’è sia la pretesa della esclusività di una sola forma d’Arte nella nostra Italia…sia il servilismo verso centrali di manipolazione e direzione che stanno all’estero.

Michilini, EL ENTIERRO DE DOÑA SOFIA, 2007, olio su tela, cm.80x80

Michilini, EL ENTIERRO DE DOÑA SOFIA, 2007, olio su tela, cm.80×80

A causa di questa penosa situazione…illegale perchè contraria ai nostri Principi Costituzionali…molti buoni e ottimi Pittori, Scultori, Ceramisti, Mosaicisti ecc. sono costretti a lavorare oggi nelle catacombe, nella clandestinità o forse anche nell’esilio.

Anzi, sono abbastanza convinto che le migliori opere d’arte italiana che vengono prodotte oggi, non stanno nei Musei o nelle Gallerie di Arte Contemporanea….

…e riflettendo con Gramsci (“il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà”), mi verrebbe da dire che, vista la situazione, MAI PIU’ queste opere entreranno nei Musei e nelle Gallerie cosidette di “ARTE CONTEMPORANEA”…e che ciononostante è importante continuare a lavorare, a produrre e a insegnare, perchè l’Arte, la Bellezza e la Felicità sono indispensabili all’essere umano…sono alimento spirituale necessario per gli esseri umani…e sono RESISTENZA rispetto ai piani globali di dominio nel mondo.

I Pittori che lavorano fuori da questa specie di mercato MAFIOSO non sono “morti” come dice Sgarbi. “Morti” sono coloro (“artisti”, curatori, Funzionari dello Stato, Direttori dei Musei ecc.) che ci sguazzano in questo pantano che si chiama “Sistema dell’Arte Contemporanea”, l’ARTE DI STATO dei giorni nostri..

Michilini, DONNA SOFIA , 2004, olio su tela,cm.80x55

Michilini, DONNA SOFIA , 2004, olio su tela,cm.80×55

Leggo in Internet sulla tragica condizione della Pittura e dei Pittori di oggi:

“ A differenza del passato, le strategie di valorizzazione di nuovi artisti non prevedono più tempi lunghi in vista di una legittimazione e storicizzazione che si cotruisce progressivamente, ma tempi molto brevi, basati su investimenti consistenti, sull’organizzazione di mostre a tappeto in gallerie e musei e sulla promozione a livello critico e con logiche di marketing attraverso i media: il tutto finalizzazto a creare un “caso” alla moda e una rapida accelerazione dell’interesse collezionistico della febbre speculativa.
[…]
Anche in passato, in particolare nelle fasi economiche favorevoli, si susseguivano a ondate successive delle tendenze alla moda, con artisti a cui arrideva un successo per lo più effimero (basta verificare quanto numerosi sono i nomi che erano noti in certi periodi e che ora sono più o meno dimenticati), ma questo avveniva con ritmi molto più lenti e, quasi sempre, senza il coinvolgimento diretto dei musei.
[…]
Ma negli ultimi lustri, essendo aumentata la concorrenza ed essendo molto più costose le operazioni di lancio in grande stile, i mercanti hanno puntato sempre più di frequente su investimenti a breve termine, in vista di una resa immediata dei capitali investiti. In questo senso, il funzionamento del sistema artistico, è diventato progressivamente sempre più rapido su scala internazionale, e la logica economica di necessità sempre più condizionante, tale da non poter più rispettare i tempi autonomi, non programmabili, di maturazione delle nuove ricerche artistiche (e dei veri artisti creativi), espressione di autentici valori culturali. Ciò non significa che l’arte migliore non possa emergere, ma questo avviene all’interno di un sistema più drogato e confuso, carico di proposte artistiche più o meno effimere e alla moda, che però vengono presentate come valori con tutti i crismi dell’arte autentica, anche grazie alla consacrazione istantanea da parte dei musei, la cui funzione di selezione sulla base di criteri storico-critici tende, sovente, a trasformarsi progressivamente in quella di promozione e supporto degli artisti sostenuti dai mercanti più potenti, senza più sufficiente distacco culturale e indipendenza nelle scelte.
http://www.napolicittavisibile.com/?p=1975

Michilini, BUONGIORNO SIGNORI TOLSTOJ E GANDHI, 2012, olio su tela, cm.70×73

Michilini, BUONGIORNO SIGNORI TOLSTOJ E GANDHI, 2012, olio su tela, cm.70×73

3 pensieri su “Italia: Dittatura nell’Arte e arte della Dittatura

  1. Pingback: la dittatura nell’arte o l’arte nella dittatura – UmanAmbiguità

  2. L’arte, e nello specifico la pittura, non sono l’unico aspetto della nostra vita ad essere intrappolato nella “dittatura” delle leggi di mercato. Potremmo proseguire sulla scia di tanti altri bisogni “umani”, come è appunto quello di godere le bellezze artistiche, per esempio il bisogno di amicizia vera, di educazione e rispetto, di interazione con la natura, ma anche, un po’ più in basso, di una sana alimentazione, … non saprei dire quanti si rendano conto di quanto anche questi aspetti della loro vita siano indirizzati su sentieri tracciati da chi ha già preparato le risposte alle domande che faranno. L’arte, da molti considerata un bene superfluo, è ancora una delle poche cose genuine: puoi comprare il quadro del pittore del momento (quello legittimato e storicizzato), ma l’arte vera ti arriva dritta nel cervello e nello stomaco, senza nomi e senza presentazioni. Quel che va di moda sono “oggetti” , belli, ma solo oggetti.

  3. Arianna Fugazza scrive il 1 gennaio 2020 su Facebook: Disamina perfetta e purtroppo veritiera sullo stato dell’Arte che riflette appieno la situazione che ci è stata imposta dominata appunto dal pensiero unico liberista di una élite finanziaria cosmopolita. La nostra Costituzione in difesa dei diritti e del pieno sviluppo deĺla persona è stata bellamente calpestata. Bisogna veramente contrastare questo sistema! Complimenti quindi Sergio Michilini per il suo articolo; parole da divulgare e ricordare. Grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *