Arte religiosa o Arte della religione

Riflessioni tratte da alcuni saggi di Rudolf Arnheim raccolti nel bellissimo libro “PER LA SALVEZZA DELL’ARTE” (Ed, Saggi/Feltrinelli 1994).
Proponiamo l’accompagnamento di queste riflessioni con le illustrazioni di tre opere “religiose” realizzate nel secolo scorso:
-La “Chiesa di Notre-Dame de Toute-Grâce”, Plateau d’Assy, Alta Savoia, Francia
-La “Cappella dell’ Hospicio Cabañas”, Guadalajara, Messico
-La “Chiesa di Santa Maria de los Angeles”, Barrio Riguero, Managua, Nicaragua

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Praticamente l’umanità continua a vivere il dramma della “doppia verità”, quella scientifica e quella della fede in Dio.
Le religioni gerarchiche fanno quello che possono per frenare la ricerca scientifica, sempre con minore convinzione e forza, mentre altri pensano che il problema si possa risolvere eliminando “la religione nel suo insieme dalla vita nazionale, il che equivale a tentar di sopprimere una delle fondamentali necessità e uno tra i maggiori stimoli della mente umana”.

NOTRE DAME DE TOUTE GRACE, ASSY

NOTRE DAME DE TOUTE GRACE, ASSY

Il fatto certo è che ormai sappiamo che siamo niente, assolutamente niente, neanche una frazione di particella nell’universo, nello spazio/tempo che non sappiamo neanche se sono finiti o infiniti. E che le grandi scoperte scientifiche raggiunte finora sono niente rispetto alla conoscenza del tutto….e che questa conoscenza del tutto non si raggiungerà MAI……perchè quasi sicuramente la specie umana si autodistruggerà per usare maldestramente e arrogantemente le poche conoscenze raggiunte……(forse è già successo chissà quante volte, e si riparte sempre da zero…e probabilmente questa costruzione per l’autodistruzione fa parte del “tutto” naturale dello spazio e del tempo finiti o infiniti, chissà).

 

HOSPICIO CABANAS, GUADALAJARA, MESSICO

Di qui la necessità di aggrapparsi a qualche cosa per vivere quel “pieno compimento dell’esperienza umana senza la quale la conoscenza rimane semplice conoscenza”……quel qualche cosa che vada al di là della “CAUSA EFFICIENS” e che implichi la “CAUSA FINALIS”, che non è necessariamente il “Dio a nostra immagine e somiglianza”, o come Spinoza aveva già supposto che “se il triangolo potesse parlare, direbbe che Dio è eminentemente triangolare, proprio come un cerchio lo penserebbe eminentemente circolare”…….una religiosità che forse potrebbe essere “quel senso dell’eternità, un senso come qualcosa di illimitato, di sconfinato, per così dire di oceanico”.

 

SANTA MARIA DE LOS ANGELES, MANAGUA, NICARAGUA

Albert Einstein descrive la RELIGIOSITA’ COSMICA nei termini seguenti: L’individuo sente l’insignificanza dei desideri e degli scopi umani e insieme il carattere sublime e l’ordine meraviglioso rivelato in natura come nel mondo del pensiero. L’esistenza umana gli appare come una specie di prigione, e desidera esperire la totalità dell’essere come qualcosa di UNITARIO e ricco di significato. I principi della religiosità cosmica si riscontrano già nei primi stadi di sviluppo, per esempio in alcuni dei salmi di Davide e in molti profeti”.

 

NOTRE DAME DE TOUTE GRACE, ASSY

La storia di migliaia di anni ci dice che la religione, per essere efficace, deve prender forma in riti e deve tradurre il SENTIMENTO OCEANICO in immagini, esprimendosi nella danza, nella musica e in forme architettoniche”….così come “l’immagine microscopica di un insetto, l’ultima prospettiva dell’astrofisica, al pari delle visioni dei poeti e delle armonie della danza, spontaneamente generano quel pieno compimento dell’esperienza umana senza il quale la conoscenza rimane semplice conoscenza”.

Nell’infinito siamo niente, zero, insignificanti. Ma se dell’infinito sentiamo di esserne parte, “se una persona sensibile vede il ristretto spazio della vita umana dal punto di vista del tempo infinito e il piccolo posto occupato dalla nostra specie nello spazio senza fine, proverà un senso di umiltà e insieme di fierezza e gratitudine, riconoscendosi parte legittima di un’imperscrutabile grandezza”. Questo SENSO ULTIMO DELL’ESISTENZA UMANA è la autentica religiosità dell’essere.

 

HOSPICIO CABANAS, GUADALAJARA, MESSICO

L’immaginario religioso tradizionale tende a essere figurativo: rappresenta esseri umani, animali e alberi, edifici e montagne, acqua e luce. Ma non tutte le immagini sono Arte. Possono infatti trasmettere informazioni relative al loro contenuto, ma senza trascendere questi fatti superficiali. Solo quando penetrano nella profondità del significato generale che fa di esse un’Arte, possono riuscire a sopportare un’esperienza religiosa”.

Le opere d’Arte esigono uno status di REALTA’ UNITARIA di tutto cio’ che mostrano e a cui si riferiscono”….”La ricerca della REALTA’ ULTIMA è un aspetto indispensabile della religione e il fine di ogni vera opera d’Arte….purchè l’opera raggiunga la profondità che contraddistingue l’eccellenza artistica”…”La REALTA’ ULTIMA appare in quella che siamo soliti chiamare la pittura profana, e la differenza rispetto a quella che diciamo pittura religiosa è reale solo in quanto la cosidetta pittura religiosa ha a che fare con i temi tradizionali che sono apparsi nelle diverse tradizioni religiose”.

 

SANTA MARIA DE LOS ANGELES, MANAGUA, NICARAGUA

SANTA MARIA DE LOS ANGELES, MANAGUA, NICARAGUA

Dipingere per esempio Angeli o Santi o divinità, oppure simboli biblici ecc. puo‘ considerarsi fare “ARTE DELLA RELIGIONE” ma non necessariamente “ARTE RELIGIOSA” e neppure ARTE se non raggiunge “la profondità che contraddistingue l’eccellenza artistica”.

A parità di “ECCELLENZA ARTISTICA” potremmo affermare che tutta l’Arte profana è in sè “RELIGIOSA”, mentre l’Arte “DELLA RELIGIONE”, oltre che “a mettersi al servizio dell’una o dell’altra dottrina organizzata, fornendo ritratti di santi e divinità, illustrando storie narrate dalle sacre scritture o costruendo templi e chiese” ,  non puo’ esimersi dal “trascendere questi fatti superficiali”…..

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Per concludere dunque questa riflessione, direi che dalle tre proposte presentate, sicuramente la più “RELIGIOSA” è la Cappella dell’ Hospicio Cabañas, Guadalajara, Messico, dipinta da JOSE’ CLEMENTE OROZCO dove, pur rappresentando pochissime immagini “della religione”, sviluppa eccellentemente il “ SENSO ULTIMO DELL’ESISTENZA UMANA”, anche nel rappresentare fatti e dettagli storici datati.   (La Cappella dell’ Hospicio Cabañas, Guadalajara, Messico, con affreschi di José Clemente Orozco (1936-39), è una vecchia chiesa sconsacrata e oggi parte del grande museo del maestro).

Mentre invece l’opera in cui vedo pochissima religiosità, pur essendo indubbiamente “DELLA RELIGIONE” è la Chiesa di Notre-Dame de Toute-Grâce, Plateau d’Assy, Alta Savoia, Francia, dove i famosissimi artisti che hanno realizzato le opere non pare abbiano sofferto molto nella loro ricerca espressiva del “SENSO ULTIMO DELL’ESISTENZA UMANA”.  Non mi sembra si possano annoverare tra le migliori opere di questi grandi artisti. (La Chiesa di Notre-Dame de Toute-Grâce, Plateau d’Assy, Alta Savoia, Francia con dipinti, sculture, mosaici e decorazioni di grandissimi artisti come Rouault, Bonnard, Léger, Matisse, Braque, Chagall,  Lipchitz ecc realizzate tra il 1937 e il 1946, è una Chiesa Cattolica e nello stesso tempo Museo d’Arte).

Per quanto riguarda il nostro lavoro nella Chiesa di Santa Maria de los Angeles nel Barrio Riguero a Managua, Nicaragua, posso solo dire che c’è stato uno sforzo immenso per estrapolare dalla realtà quotidiana e dall’esperienza di questo piccolo paese dei valori UNIVERSALI, appunto sul “SENSO ULTIMO DELL’ESISTENZA UMANA”. Il fatto che ad un certo punto l’abbiano chiamata “La Cattedrale dei Poveri” ci fa pensare che abbiamo operato con “religiosità”, ovviamente cercando di fare il meglio possibile a livello artistico. (La Chiesa di Santa Maria de los Angeles, Barrio Riguero, Managua, Nicaragua, con opere di Sergio Michilini e dei collaboratori Maurizio Governatori, Giancarlo Splendiani, Clementino Sartori e Gianni Berra,1982-85, è una Chiesa Francescana e tutto il ciclo pittorico monumentale è oggi censurate e nascosto da grandi tendoni.)

 

 

 

 

 

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