A Capodanno un brindisi con le “birre-spumante”

Cosa c’è di più tradizionale di un tappo che salta con un bel botto allo scoccare della mezzanotte di San Silvestro? Anche quest’anno saranno milioni le “bocce” di spumante e champagne che saranno stappate per l’augurio di un grande 2016, ma è possibile che – forse per la prima volta in Italia – una piccola parte di queste venga sostituita da bottiglie di birra.

BaladinMC

E non parliamo, per una volta, di birre (o di birre artigianali) in senso generico ma di prodotti particolari come quelli realizzati con una lavorazione che ha aspetti simili a quelli di spumanti e champagne e che chiameremo per semplicità “spumantizzate”.

Quella nata più di recente, ne abbiamo parlato al momento del lancio (e cioé QUI) è la “Metodo Classico” di Baladin, che prima di andare alla distribuzione ha attraversato quei passaggi quali il remuage o il dégorgement che ricalcano quelli effettuati per lo champagne. La “Metodo Classico” di Baladin però non utilizza ingredienti provenienti dal mondo dell’uva ma si ferma a quelli utilizzati in ambito birrario, anche se il lievito proviene dalle cantine del Laphroaig.
Restando in Italia, un’altra birra spumantizzata (nata e messa in commercio ben prima di quella di Baladin) è la “Equilibrista”, prodotta da Birra del Borgo. In questo caso la componente vinicola è sostanziale, perché per la produzione si utilizzano in parti uguali il mosto di birra e quello di vino (che cambia a seconda della cotta).

Deus

Le due birre più famose di questa tipologia però, arrivano dal Belgio e sono ovviamente più diffuse a livello internazionale. Quella a cui, personalmente, siamo più legati è la “Deus”, il cui slogan “brut delle Fiandre” spiega in tre parole quello che ci possiamo trovare nel bicchiere. Anzi nella flûte, perché anche i calici usati per servirla sono mutuati dallo champagne. La Deus – prodotta da Boostels – segue a sua volta i passaggi del metodo classico (o champenoise) e, se non ricordiamo male, viene brassata utilizzando gli stessi lieviti usati per lo champagne.
Idem come sopra per “Malheur”, altra etichetta belga che si è imposta all’attenzione grazie alla propria linea “Bier Brut”, della quale fanno parte tre diversi prodotti: Classic, Cuvée Royal e Dark, con quest’ultima affinata in botti di rovere.

Avvertenza doverosa però, per concludere l’articolo: tutte queste birre non sono di facile reperibilità, soprattutto nel giro di pochi giorni. Però, se vi fa piacere, potete ugualmente cercare queste bottiglie e riproporle per un’altra occasione generalmente considerata “da spumante”. Intanto, buon San Silvestro a tutti!

Segui la pagina di MALTO GRADIMENTO su Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *