“Birrificio dell’anno”, la zampata del Grifone

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Come anticipato dalla nostra pagina Facebook, quest’anno ci siamo giustamente spinti fino a Rimini, sede della maggiore fiera dedicata al mondo della birra italiana, “Beer Attraction”. Aspettatevi dunque una serie di articoli nei giorni a venire sulla grande rassegna romagnola, che inauguriamo quest’oggi con una video intervista disponibile su MaltoGradimentoTv. Protagonista, non a caso, di questo breve filmato è Luana Meola, una delle figure chiave (socia e responsabile di produzione) di Birra Perugia, azienda – il cui logo richiama il classico Grifone – balzata agli onori delle cronache per aver vinto il titolo di “Birrificio dell’anno” 2016.

Un premio annunciato e consegnato proprio a Beer Attraction (sabato 20 febbraio) visto che l’evento riminese è anche sede del concorso “Birra dell’anno” organizzato da Unionbirrai, che vede in lizza ogni anno centinaia di prodotti artigianali italiani. Circa 200 i birrifici che in questa edizione hanno iscritto le proprie “invenzioni”, e le sorprese non sono mancate.

Una di queste è appunto il successo nel concorso generale di Birra Perugia, realtà giovane che ha recuperato un antico marchio locale e che ha anche ottenuto diversi podi nelle singole categorie, a partire dagli ori con la “Suburbia” tra le Ipa in stile inglese e con la “Isterica” tra le acide. Quest’ultima, tra l’altro, non era disponibile in fiera vista la particolarità dello stile e la produzione ridotta, ma è comparsa in extremis martedì per un assaggio concesso ai tanti che si sono avvicinati allo stand perugino per complimentarsi per la vittoria.

Quello di Birra Perugia è stato anche il primo successo di un produttore umbro in questa classifica, risultato ancora più importante visto che al secondo posto si è piazzato il colosso Baladin, sempre protagonista assoluto nel comparto delle birre affinate in legno o ad alta gradazione alcolica. La celebre Xyauyù ha infatti vinto due ori e un bronzo con le sue diverse declinazioni.

La tornata 2016 di Birra dell’Anno ha quindi visto sul podio una lunga serie di birrifici giovani o comunque meno conosciuti rispetto ai grandi nomi del settore (non tutti, va detto, hanno iscritto le birre ma ovviamente gli assenti in questi caso hanno torto). Nomi come MOA, Aspide, Barbaforte, Aleghe e altri ancora non sono certo tra i più noti, eppure hanno dimostrato di valere i piani altissimi del panorama brassicolo nazionale.

LEGGI tutti i podi di Birra dell’Anno sul sito di Unionbirrai

Poi non mancano altri vincitori: alcuni rientrano nel novero delle novità come i biellesi di Beer In (primi tra le affumicate grazie alla Rata Vuloira), altri tra i birrifici storici e di grande capacità produttiva come Birra del Borgo (vincitrice con la Equilibrista tra le birre con mosto d’uva). Ma di queste due vicende parleremo in modo più diffuso nei prossimi giorni!

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