Massimo e la “Toscanini”, la birra realizzata tra i banchi delle elementari

C’è un modo speciale per spiegare a un gruppo di vivaci bambini di quarta elementare qual è stata l’importanza dei cereali nella storia, la portata delle fermentazioni per l’alimentazione umana, la laboriosità di civiltà quali i sumeri o gli egizi.

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Le eleganti bottiglie della “Toscanini”

È quello che ha scelto Massimo Mattiuzzo, maestro in forza alla “Toscanini” di Legnano, che ha deciso di mettere i suoi ragazzi davanti a un fermentatore e di produrre insieme a loro una birra in stile Yorkshire bitter – chiamata appunto “Toscanini” – da regalare poi alla festa del papà o da far assaggiare a fine anno scolastico.

Massimo ha fatto di più: ha iscritto la birra scolastica al nostro concorso Malto Gradimento, ed è in quell’occasione che lo abbiamo conosciuto e abbiamo approfondito questa sua scelta, originale e intelligente. 

«Il mio metodo di insegnamento è questo: superare i compartimenti stagni e cercare di vedere le cose sotto tanti aspetti. Così ho fatto con la mia classe nello scorso anno scolastico: lo studio delle civiltà antiche da un lato e dell’importanza della coltivazione dei cereali dall’altro, ci ha portato a incontrare più volte la birra. Allora ho chiesto ai ragazzi se poteva interessare loro produrre birra a scuola e la risposta è stata entusiasta».

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Il maestro Massimo Mattiuzzo (in maglia rossa) e alcuni scolari a Malto Gradimento – foto La Focale

A quel punto Massimo si è attivato: «Ho un kit da homebrewer, un po’ perché ogni tanto mi diletto anch’io a produrre in casa, un po’ perché già con una classe precedente mi era capitato di fare la birra a scuola. Ho portato tutto l’occorrente, suddiviso i compiti tra i ragazzi, superato alcuni problemi logistici (a scuola non possiamo usare fornelli, per esempio) e via dicendo, con una raccomandazione. Gli scolari avevano la consegna del silenzio, perché la birra doveva essere una sorpresa per la festa del papà, il 19 marzo». Sorpresa perfettamente riuscita e impreziosita dalle etichette personalizzate con i messaggi di auguri dei bambini ai propri papà.

Un’idea premiata dalle famiglie: «La risposta dei genitori è stata molto positiva: c’è chi ha assaggiato la birra, chi ha conservato le bottiglie piene per ricordo. Fatto sta che l‘esperimento è stato ripetuto per la festa di fine anno e per l’inizio di quello nuovo: quest’ultimo “lotto” però è stato in parte utilizzato per partecipare a Malto Gradimento. Tra l’altro, sempre per legare la birra a un approfondimento storico e pratico, per la fermentazione abbiamo usato anche il miele e lo sciroppo d’acero. L’idea del concorso è stata di mia moglie che ha visto su VareseNews il vostro bando, e anche questa iniziativa è stata vista con interesse e curiosità tanto dai ragazzi, quanto dai genitori. Una bella esperienza sotto molti punti di vista».

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