Risotto alla birra: esperimento riuscito

Risotto alla birraQualche giorno fa la mia collega Valeria mi ha messo la pulce nell’orecchio: risotto alla birra, come si può fare? Confesso di non essere un cuoco particolarmente dotato (anzi…) ma l’amore per il risotto in generale mi ha spinto a cimentarmi con questo piatto con una discreta frequenza. E allora ho dato solo una rapida occhiata a qualche ricetta su internet (non ho avuto molto tempo di prepararmi…) ma poi ho preferito andare a intuito e tutto sommato l’esperimento è riuscito bene.

Risotto alla birraNon chiedetemi le dosi (vabbé: 400 grammi di riso per 4 porzioni…) perché mi sono affidato all’esperienza: comunque per il soffritto con burro e olio extravergine ho scelto lo scalogno. E ho approfittato del brodo di carne che già avevo, senza dover ricorrere al dado. Gli ingredienti chiave sono stati lo speck e ovviamente la birra: non avendo avuto tempo di fare la spesa ho guardato cosa offriva la cantina.
Esclusa la weiss, mi restavano Menabrea e la bavarese “Helles vollbier“, una famosa lager (5,2% di alcool) di casa Augustiner. Risotto alla birraHo usato all’incirca 250 cl, due terzi dei quali per bagnare il riso appena tostato. Ho inoltre voluto aggiungere un po’ di rosmarino, ma senza eccedere perché non volevo che altri sapori (c’era già lo speck) si sovrapponessero alla birra, con cui ho naturalmente anche accompagnato il piatto a tavola.
Dopo aver mantecato con noce di burro e una bella dose di parmigiano sono passato alla parte più… importante: l’assaggio.
Come accennato, il risultato è stato positivo, seppur non eccezionale: mi dò un buon 7 in pagella. Risotto alla birraOttima la scelta dello speck e secondo me anche dello scalogno; sarebbe interessante provare con una birra più corposa o magari con una “rauchbier”, ovvero una affumicata (al Birrificio di Lambrate producono una smoked stout, la “Ghisa”, per rimanere in Lombardia e fare riferimento a un microbirrificio). Ma potrebbe bastare una rossa o un’ambrata per avere un sapore più deciso. Comunque la sempreverde Helles ha fatto il suo dovere, regalando un retrogusto amaro interessante.

Risotto alla birraOra tocca a voi: fatemi sapere quali sono le variazioni sul tema, che birra eventualmente usate ma anche i vostri consigli per migliorare il nostro risotto. Che potete vedere meglio, cliccando sulle foto per ingrandirle.

5 pensieri su “Risotto alla birra: esperimento riuscito

  1. ragazzi dovete provarla con la Guinness!!!!viene molto amara ma x chi come è innamorato di qst birra proverà un gran risotto!!!!
    E magari potete aggiungere un poco di formaggio tipo toma x renderlo ancora più cremoso…
    buon app a tutti!!!!

  2. Io tempo fa provai a fare il risotto con radicchio e stout. Guinness per la precisione. L’abbinamento birra scura e radicchio è ottimo ed era uscito un risotto con un sapore più amaricato ma ottimamente abbinato al radicchio. Ovvio la mantecatura con il formaggio era minima.

    ho anche saputo di ricette con birra alla fine o direttamente nel piatto però mi son sembrate molto particolari e quindi di difficile realizzazione.

  3. Ma tu guarda che bel blog! Io sono un’appassionata di risotti (le mie amiche ridono dicendo che ho tre posizioni nel miscelatore: acqua fredda, calda e risotto…) e in più li sfumo spesso con la birra. Un bel risotto con lo speck e la mia rossa preferita – la Poretti – l’ho appena fatto in settimana.Ti aggiungo subito ai preferiti, e che cavolo! ^^

  4. @Vale: ma tu hai il merito di avermi fatto pensare al risottoallabirra!
    @RobyZ: non amo la Guinness, però una volta potrei farci un pensiero per provare la ricetta.
    @Alessio: buona idea il radicchio. Io avevo pensato solo a ingredienti a base carne/salume per questa prima volta. Lo tengo in considerazione.
    @Laura: temo che sarà la prima e ultima ricetta che propongo… non sono un gran cuoco 🙂 Però sono contento che tu abbia apprezzato (e nella gamma Poretti ci sono prodotti che possono funzionare per il risotto: anche la “5 luppoli” imho)

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