Una dietrologia sui migranti

“A pensar male, si sa, si fa peccato”….. recita un celebre adagio popolare e allora proviamo a farlo fino in fondo. E’ molto vero che trovare soluzioni all’enorme emergenza dei migranti che dal continente africano spingono per venire in Europa non è così facile. Chi sono gli interlocutori? Chi ha interessi in questo fenomeno di massa? Chi vuole rischiare nel prendere vere decisioni? In questo immobilismo forse c’è qualcuno che il proprio interesse lo trova. E non parlo dello scandalo pernicioso di mafia capitale in cui organizzazione malavitose si arricchivano con i fondi per migranti, popolazioni rom, etc. Mi riferisco all’interesse che può esserci nell’afflusso di manodopera a basso costo, in buone condizioni fisiche, poco rivendicativa che rappresenta il migrante medio dai paesi del migranticontinente africano. Mentre la politica si affanna a non decidere, a non saper decidere, a darsi battaglia per il consenso sfruttando il malessere, la rabbia e il disagio dei cittadini in modo strumentale e anche cinico, forse qualcuno vede l’opportunità. L’economia mondiale ristagna e l’unica strategia che l’occidente capitalistico sta adottando per competere sui mercati mondiali è lo schiacciamento dei salari. In Germania come in Italia la tendenza a comprimere i costi schiacciando e precarizzando il lavoro è una tendenza che il mercato ha avviato da diversi lustri. La presenza di migranti giovani, clandestini a bassissimo costo, forse suona come un’opportunità per molti cantieri, aziende agrarie, famiglie bisognose di badanti, la ristorazione, i lavori temporanei stagionali etc. etc. Qualcuno può trovare vantaggioso un flusso di lavoratori a basso costo e mentre l’indignazione sale, qualcuno nell’ombra si sfrega le mani. Se poi pensiamo che i migranti hanno tendenza a fare più figli di noi italiani, forse è proprio il caso di dire che migranti 2abbiamo preso due piccioni con una fava, al netto delle urla ipocrite che ascoltiamo dalla politica politicante. E scusate se è poco!