Accam: “Chiudere l’impianto costerebbe più del revamping”

Tra liquidazione, oneri e bonifiche costerebbe 20 milioni in più rispetto al revamping la chiusura totale dell’impianto di Borsano. E a fine mese scade anche l’ultimatum del sindaco Farioli: “Se non ci saranno risposte la società sarà liquidata”, dice

Scadrà tra due settimane, a fine marzo, il periodo di proroga chiesto dal sindaco Gigi Farioli per decidere il futuro dell’impianto di smaltimento dei rifiuti. Un periodo di tempo per ponderare e capire se e come prolungare la vita dell’impianto di Borsano ma, al momento, pare che poco si stia muovendo. 
Così poco al punto che il sindaco Gigi Farioli lancia il suo ultimatum alla Regione e agli altri soci del consorzio: «Se nulla si muoverà nelle prossime settimane -annucia- farò convocare l’assemblea dei soci per mettere all’ordine del giorno la liquidazione della società». Sul tavolo del sindaco primo cittadino di Busto ci sarebbe infatti un dossier, un "piano B", che immagina uno sviluppo del sistema di raccolta dei rifiuti senza il revamping di Accam e, anzi, eliminando proprio l’impianto. «Io vorrei continuare con un ciclo integrato dei rifiuti -spiega Farioli- che sfrutti il calore generato dalla combustione per avere calore ed enegia» ma se qualcosa non si muoverà in breve tempo «non è mia intenzione continuare in questo limbo». E quindi si punterà alla chiusura. Una soluzione che «per la mia città sarebbe anche economicamente conveniente dal momento che tra liquidazione, bonifica e oneri vari Busto ci guadagnerebbe molto». Se infatti il costo del revamping si attesta intorno ai 40 milioni di euro, secondo le stime di Accam tutta la procedura di chiusura costerebbe non meno di 60 milioni. Conti da fare dunque, prima di prendere una qualunque decisione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2014
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