Alta adesione allo sciopero dei dipendenti comunali
Soddisfatti i sindacati che annunciano nuove forme di protesta e puntualizzano la loro posizione in merito alla lettera scritta dai lavoratori socialmente utili che criticavano l'iniziativa: "Strumentalizzati dai politici"
E’ stata molto alta l’adesione allo sciopero dei dipendenti comunali indetto dai rappresentanti sindacali per oggi, lunedì. L’adesione si aggira attorno al 70-80% degli otre 400 dipendenti. L’astensione dal lavoro è stata indetta contro l’applicazione della legge Brunetta sui dipendenti pubblici che esclude le rappresentanze sindacali dalle trattative. I sindacati protestano contro il fatto che la legge viene applicata – a detta loro – senza che siano stati adeguati i contratti di lavoro. L’astensione ha riguardato, per gli uffici comunali, le prime tre ore della giornata di oggi e non ha mancato di provocare qualche disagio tra i cittadini.
Angelino Liguori è soddisfatto della riuscita della protesta ma ci tiene a precisare che la lotta sindacale è stata portata avanti anche per quei lavoratori socialmente utili che hanno scritto una lettera aperta contro lo sciopero:«Noi abbiamo il massimo rispetto per i lavoratori socialmente utili ma dobbiamo dire che sono stati strumentalizzati. La loro rabbia è giustificata ma ci dispiacerebbe se si sapesse che questa lettera è pilotata da alcuni personaggi politici. A noi da sempre è parso che la nostra politica era a loro favore tanto è vero che noi abbiamo chiesto di assumere. Qullo che non accettiamo sono le bugie dei politici». Liguori, del sindacato Csa, prosegue: «Con la mobilità si puó assumere e il comune non lo fa. Siamo 200 in meno, figuriamoci se non vogliamo assunzioni. Questo sindaco ha fatto qualcosa ma troppo poco. Non stiamo scioperando per il fondo incentivante ma per la logica di esclusione dei sindacati. Ogni anno vengono risparmiati 5 milioni di euro con 200 persone in meno e il fondo incentivante viene creato sui risparmi di gestione. E’ da idioti ridurre il nostro sciopero alla questione del fondo incentivante. Perchè i lavoratori socialmente utili non chiedono a noi perchè scioperiamo? Qui c’è un problema di democrazia, questo è il vero problema, partendo dall’esclusione dei sindacati nelle trattative».
Fausto Sartorato di Adl rafforza i concetti: «Ho fatto un sacco di scioperi con lavoratori socialmente utili. Dovrebbero essere quelli più incazzati e invece scrivono le lettere contro chi difende i diritti dei lavoratori. Noi non vogliamo escluderli anzi, chiediamo un incontro con loro. In assemblea abbiamo presentato fatti concreti: il sindaco deve dire alla cittadinanza che non è in grado di dare servizi. Capisco che i politici pensino ai voti ma non ci piegheremo alla logica che sta imperando qui a Busto dove si chiede il parere ai rappresentanti dei lavoratori via email».
E adesso? Sarà ancora lotta sindacale ma i tempi e i modi saranno da decidere: «Se l’amministrazione non smette di usare questi metodi antidemocratici il prossimo passo sarà assemblea aperta, ancora sciopero e anche dimissioni delle rappresentanze sindacali. A Cislaghi diciamo di devolvere i suoi 30 mila euro l’anno ai servizi sociali, visto che è già pensionato. Con Agesp hanno creato un problema con le assunzioni ma le tre società non erano state create per risparmiare? Dove sono i risparmi promessi? Questo è il vero flop».
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