La Lombarda 5 anni dopo, i rifiuti sono ancora lì

L'azienda venne chiusa dopo due incendi nel 2003. Il proprietario sarà giudicato in luglio per traffico illecito di rifiuti collegato alla crisi dei rifiuti campani

La sua azienda giace ancora nelle condizioni in cui è stata fermata in via San Francesco a Olgiate Olona, molti ricordano ancora i due devastanti incendi del 2002. A giorni si concluderà con il giudizio il processo di primo grado nei confronti di Salvatore Accarino, proprietario della Lombarda servizi ecologici, con l’accusa di smaltimento illegale di rifiuti speciali per il quale il pm della Procura di Milano Fabio Napoleone ha chiesto sette anni di carcere. Colpita da vari incidenti che ne hanno compromesso la struttura oggi è ancora in parte occupata dai rifiuti, l’"oro" maleodorante che alimentava un sistema di smaltimento illegale tra Campania, Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia. Ora l’area è in vendita.

Balle di spazzatura mista di ogni tipo marciscono da anni in due grossi capannoni a due passi da un’area verde. A quasi cinque anni di distanza dalla forzosa chiusura i teloni che la coprivano sono praticamente scomparsi, consumati, e plastica, terra di cantiere, eternit, batterie di auto, fusti di olio, copertoni stanno ammucchiati tra il grande piazzale e gli spazi interni di un capannone che non ha più nè vetri, nè parte del tetto. Il sindaco di Olgiate Olona, Comune che è parte civile nel processo contro Accarino, non vede l’ora di potersi disfare di quell’onta che ancora grava sul territorio comunale e che, oltre una parete di cemento, se ne sta lì da cinque anni: «Siamo pronti ad accogliere nuovi imprenditori che vogliano rilevare l’area – spiega Giorgio Volpi, sindaco di Olgiate Olona – si sta ragionando per il futuro. L’attuale proprietà ha aperto diversi scenari».

Ma riguardo alla presenza dei rifiuti stoccati non fa previsioni: «Il deposito è sotto sequestro della magistratura – continua – non ci sono pericoli per la salute». Anche dall’ufficio tecnico giungono rassicurazioni. L’azienda, infatti, differenziava e stoccava plastica, carta, metalli, vetro o, perlomeno, questo era quello che doveva fare sulla carta. La procedura per la bonifica dovrà essere affidata o alla proprietà – non più la Lombarda, da tempo fallita – oppure alla Provincia e al Comune.

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Pubblicato il 06 Giugno 2008
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