“Viale Trentino è diventata una tangenziale per il traffico pesante”

Così il consigliere comunale Alessandro Berteotti all'indomani dell'ennesimo incidente mortale, che ha coinvolto una betoniera

La tragica fine della casalinga Pierina Valenti, travolta e uccisa ieri da una betoniera che non l’aveva vista durante una manovra di svolta su viale Trentino, all’altezza di largo Crivelli, pone di nuovo l’attenzione sui pericoli della circolazione. La donna, sessantenne, lascia il marito, Mario e due figli. L’investitore, un 37enne di Busto Garolfo impiegato da una ditta di Legnano, arrivava dalal direzione del cimitero per svoltare a destra in via Varese e non ha visto la Valenti che procedeva in sella alla sua bicicletta, forse arrivando dall’adiacente pista ciclabile per attraversare. La dinamica esatta non sarà facile da ricostruire: la Polizia Locale ci sta lavorando, raccogliendo ogni indizio e testimonianza utile. Sul fatto si è aperto d’ufficio un fascicolo per omicidio colposo.

L’incrocio aveva già manifestato la sua perciolosità anni fa quando perse la vita un bambino. E al semaforo successivo perse la vita lo scorso anno, in un tragico scontro, questa volta in auto ma sempre contro un camion, anche Ornella, la suocera del consigliere comunale Alessandro Berteotti, che riflette amaramente sulla sequela di lutti. Purtroppo camion-bici è un classico della casistica degli incidenti mortali in città: i mezzi pesanti sono incompatibili con la sicurezza di chi si muove sulle due ruote. «Viale Trentino» osserva Berteotti «è diventato un surrogato di tangenziale percorso da mezzi pesanti con targhe di ogni nazionalità». Una tangenziale ovest era prevista per Busto fin dal 1948, ricorda, e fu cassata definitivamente dal 1999 – anche, aggiungiamo noi, per l’opposizione proprio degli abitanti delle zone Redentore e Madonna Regina. Il traffico pesante, piaccia o no, entra in città. «Servono protezioni, sul viale Trentino abbiamo cinque semafori in un chilometro e duecento metri… e ognuno ha avuto i suoi incidenti e le sue vittime. I mezzi pesanti hanno massa e tempi di frenata considerevoli, dobbiamo trovare il modo di evitarne l’accesso o rallentarli, con la variante della Gallaratese forse qualcosa si muoverà, e i mezzi diretti in zona industriale non attraverseranno più la città». Il mezzo coinvolto nell’incidente era una betoniera: e a Busto, come in tutto l’Alto Milanese, crisi dell’immobiliare o no si costruisce a tutto spiano. «Verissimo» sottolinea il consigliere, «solo nella zona ovest della città abbiamo cantieri in viale Trentino, via Varese, via Rossini, per un centinaio di nuove unità abitative solo per citare quelli aperti negli ultimi due mesi. E questi sono mezzi che non c’è modo di deviare. Dobbiamo riflettere seriamente sul tipo di sviluppo che vogliamo darci».

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Pubblicato il 14 Giugno 2008
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