Nuova caserma dei Carabinieri di Busto Arsizio: si muove Marco Reguzzoni

Il deputato leghista in una interrogazione al Ministro degli Interni chiede una soluzione per una vicenda che ha assunto le dimensioni dello scandalo. L'edificio pronto da due anni e mezzo non è mai stato utilizzato

In merito all’annosa vicenda della nuova caserma dei Carabinieri (nella foto) a Busto Arsizio , il vice-presidente dei deputati della Lega Nord, il bustocco Marco Reguzzoni, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno affinché si chiarisca la vicenda, arrivando ad individuare una rapida soluzione. È vero infatti che si è fin troppo abusato dell’abitudine dei militari a "obbedir tacendo", con una sede nuova, pronta ormai da più di due anni e mezzo eppure tuttora non utilizzabile.

Ecco i fatti che Reguzzoni ricostruisce in maniera particolareggiata nell’interrogazione.

La Compagnia e la Stazione dei Carabinieri di Busto Arsizio, sono da tempo collocati in un edificio di 2.065 mq con aggiunta di 425 mq per box, concesso in affitto dalla Provincia di Varese, che ne è proprietaria, al Ministero dell’Interno, il tutto per un importo annuo attuale di 17.559,53 euro. Nel 1997 il Comando Provinciale dei Carabinieri Varese fece presente al Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura, la necessità di una diversa sistemazione dei propri Comandi territoriali a Busto Arsizio e proponeva l’affitto di un nuovo immobile che sarebbe stato allo scopo costruito dalla Società privata Firex s.r.l. 

Nel 2000 (governava il centrosinistra ndr) l’assenso del Ministero dell’Interno alla proposta di affitto del nuovo immobile, ampio ben 5.898 mq, per un canone allora stimato dall’UTE in 650 milioni di vecchie lire. Nel 2001 la Firex s.r.l. stipulava poi una convenzione con il Comune di Busto Arsizio avente ad oggetto la concessione di un’area di proprietà comunale per costruire un edificio destinato ad “attrezzature di interesse generale” e che avrebbe ospitato i locali Comandi dei Carabinieri, da concedere poi in affitto al Ministero dell’Interno. 

Il 2 agosto del 2001 – continua Reguzzoni – sono iniziati i lavori di costruzione della nuova caserma. Nell’autunno dello stesso anno la Prefettura di Varese informava Edlteco s.r.l., nel frattempo subentrata alla Firex s.r.l., che sopraggiunte disposizioni pervenute dal Ministero dell’Interno (nel frattempo il governo era cambiato, da centrosinistra a centrodestra ndr) in tema di locazione di immobili impedivano di stipulare nuovi contratti che comportassero incrementi di spesa rispetto a quelli in essere e che pertanto, poiché il canone d’affitto per il nuovo stabile era superiore a quello per lo stabile fino ad allora occupato, le trattative non sarebbero proseguite. La Edilteco sospendeva quindi i lavori che successivamente, spontaneamente, riprendeva, fino a completare l’edificio alla fine del 2005”. E di nuovo problemi, come ammettevano gli stessi Carabinieri nel gennaio 2006: mancavano i fondi per il trasferimento nella nuova sede.

Ad oggi – prosegue il parlamentare leghista nella sua sacrosanta interrogazione – la situazione è di stallo, con i Carabinieri allocati nell’edificio di proprietà provinciale, oggetto negli scorsi anni di lavori di parziale sistemazione, ed il nuovo stabile inutilizzato, stante l’indisponibilità del Ministero dell’Interno ad assumerlo in locazione per l’importo richiesto, nettamente superiore a quello in corso di pagamento”. In pratica,  è la sconfessione dell’accordo di partenza: ciò che andava bene al Ministero nel 2000 non è più andato bene dal 2001 in poi, segno dei tempi di magra delle pubbliche finanze.

Nel corso degli ultimi cinque anni – ricorda Reguzzoni – la Provincia di Varese ha sostenuto investimenti significativi per mantenere funzionale l’attuale edificio, investimenti che non avrebbero dovuto essere effettuati nel caso la locale compagnia si fosse trasferita nella nuova Caserma”.

L’edificio che dovrebbe ospitare la nuova caserma non solo è completo ma anzi, essendo ormai trascorsi due anni dalla chiusura del cantiere, inizia a mostrare segni di degrado dovuto a trascuratezza. “Più volte – sottolinea l’esponente del Carroccio – sono stati avviati tavoli provinciali di coordinamento sul problema in questione sotto la guida della locale Prefettura, senza peraltro risultato alcuno, forse per la mancanza congiunta di un termine entro cui determinare una soluzione e di una possibile azione commissariale “ad acta” dell’ente o degli enti inadempienti”. 

Una simile situazione – ammonisce Reguzzoni – rappresenta un evidente segno di inefficienza della pubblica amministrazione, tanto più grave in quanto riguardante la materia della sicurezza, giudicata prioritaria dalla maggioranza dei cittadini.” Ecco perché il vice-capogruppo della Lega a Montecitorio ha presentato una interrogazione al Ministro dell’Interno per sapere “se è nelle sue intenzioni avviare, nell’ambito delle proprie competenze, le opportune verifiche al fine di chiarire la situazione e di individuare una possibile e rapida soluzione, eventualmente attivando la locale Prefettura affinché si addivenga – in collaborazione tra gli enti locali interessati e la locale compagnia dei Carabinieri – ad una soluzione positiva dell’annosa vicenda”. Intanto, nel caso di mancata conclusione positiva e rapida dei lavori di detto tavolo, Reguzzoni ha chiesto al Ministro “se non intenda individuare fin da subito un qualche strumento tendente a superare nei fatti la situazione di stallo, eventualmente utilizzando appositi poteri al riguardo”.

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Pubblicato il 23 Luglio 2008
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