Una centrale a biogas per la discarica di Gorla
L'impianto, presentato ufficialmente oggi, fornirà energia elettrica per 15.000 famiglie
Gorla Maggiore e Mozzate da oggi hanno possono contare su una risorsa energetica in più, ricavata da quella che era il loro problema per eccellenza: la discarica. Econord, proprietaria dell’impianto, ha infatti provveduto ad installarvi una centrale a biogas che sfrutta le emissioni di metano prodotte dalla fermentazione dei rifiuti, oggi completamente coperti e trattati con enzimi per ridurre al minimo gli odori, per anni piaga dell’intera zona – eppure a Gorla questa primavera i nasi risultavano ancora sensibili, pur nella consapevolezza dei vantaggi che l’impianto porta al Comune. La centrale è stata presentata oggi alla stampa e alle autorità con un apposito evento, inclusivo di visita guidata all’impianto.
La centrale è in grado di produrre complessivamente 4 MW l’ora di energia elettrica, immessi nella rete nazionale; può dare elettricità alle abitazioni di circa 15.000 famiglie. Altri 3 MW l’ora in energia termica sarebbero recuperabili; e nel futuro si prevede la possibilità del teleriscaldamento. Già l’anno prossimo si annuncia invece una centrale fotovoltaica a complemento del quadro energetico locale. Nella relazione svolta dall’ing. Colombo, per quindici anni consigliere comunale a Gorla Maggiore, i numeri della centrale. Oggi la montagna di rifiuti produce circa 3500 metri cubi di gas all’ora, ancora nel 2015 ne produranno 2100. La potenzialità è di 30 milioni di KW l’anno pe otto anni (e forse più). Il gas prelevato da apposite tubature fra i rifiuti "tombati" (come si dice in gergo tecnico) viene distribuito a quattro potenti motori che lo impiegano per produrre energia elettrica poi immessa in rete. Gli esausti della combustione, che avviene a 1000 gradi, vengono a loro inviati a dei termoreattori per un trattamento ad alta temperatura che ne riduce l’impatto: le emissioni, monitorate in continuo, non supererebbero nel complesso quelle di qualche camion.
Quella odierna, ricorda il sindaco di Gorla Maggiore Fabrizio Caprioli (foto), è una tappa di notevole importanza di un percorso relativo alla discarica che si dipana da una ventina d’anni. Si tratta della seconda centrale energetica sul sito della discarica – quella precedente, "di prima generazione", aperta nove anni fa, è giunta alla fine del suo ciclo operativo. Il suo collega di Mozzate. Luca Denis Bettoni, si è invece tolto qualche sassolino dalla scarpa: «Avrei voluto vedere qui quegli ambientalisti che in questi anni più che criticare e diffondere paura non hanno fatto. Quando si vuole lavorare sul serio i risultati si vedono».
Alla presentazione non mancavano fra gli altri l’assessore provinciale Luca Marsico e il consigliere regionale del PD Stefano Tosi. «Interessante come da un problema si sia giunti ad un’opportunità» osserva Tosi, «il tema energetico è una sfida che richiede responsabilità e capacità di programmare. Queste scelte richiedono un’ampia condivisione». Marsico ha lodato il livello della raccolta differenziata in provincia, «oltre il 50% con punte altissime in vari Comuni: quella è la via maestra. Dalla soluzione della questione rifiuti dipende il futuro di questo territorio». È stato fatto presente, dal presidente dell’apposita commissione della Provincia, che il Piano provinciale dei rifiuti procede, nei sub-ambiti si lavora per definire le modalità locali dello smaltimento; il documento definitivo dovrà passare all’approvazione per essere poi sottoposto alla Regione.
«I have a dream», citava infine, sulla scorta di Martin Luther King, il presidente di Econord Luciano Milanese: «il nostro sogno è produrre energia da ogni tipo di rifiuti, il tutto a impatto basso o zero». Energia non olet: il nuovo business energetico dei rifiuti è servito.
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