Dal golf nel Parco Alto Milanese… allo stadio accanto

Grandi manovre in vista per l'area circostante il PalaYamamaY. Farioli: "effettuati interventi in sede di programmazione, per il Parco vocazione alla fruibilità, non ai vincoli"

Nuovo stadio per la Pro Patria accanto al PalaYamamaY? Un sogno cui il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli non chiude la porta. I commenti rilasciati venerdì al riguardo dal primo cittadino sono molto prudenti sulla possibilità in sé di un nuovo stadio – ga vör i danée, diciamolo, e salvo un improbabile "regalo Expo 2015" dall’alto, bisognerebbe aspettare il Re Mida privato di turno. Farioli è però chiarissimo sulla volontà dell’amministrazione riguardo lo sviluppo della zona intorno al palazzetto, ivi inclusa l’area del Parco Alto Milanese dall’altro alto del viale Gabardi. «La Cittadella dello Sport è un sogno, intendiamoci, ma non buttato lì così. Siamo già intervenuti in sede di programmazione urbanistica, abbiamo variato un’indicazione di utilizzo per l’area del Parco Alto Milanese, in futuro la zona dovrà essere vocata alla fruibilità. La logica dovrà essere di tipo non più vincolistico; tutta l’area circostante il Parco del resto è interessata da interventi importanti, a Castellanza come a Legnano ». Il futuro dell’area, di qua e di là da viale Gabardi, dentro e fuori il Parco Alto Milanese, sarà scritto nero su bianco nel Piano di Governo del Territorio.

Forse è destino che quel grosso rettangolo di verde agricolo del Parco di fronte al PalaYamamaY non debba restare qual è ma trasformarsi in zona a uso ludico-sportivo. In principio fu l’Accademia dello Sport, e si parlò a lungo (ancora un anno fa) di pitch&putt – versione ridotta del golf -, di petanque, croquet, tiro con l’arco. Oggi spunta una Cittadella dello Sport con un intero stadio da calcio da almeno diecimila posti subito fuori dall’area in questione e annessi campi da gioco (dentro, quelli). Senza che per questo le ipotesi alternative tramontino.

Negli ultimi giorni si è tornati ad occuparsi dell’area quando sulla stampa locale sono trapelati progetti per un futuribile nuovo stadio della Pro Patria accanto al palazzetto – e quindi fuori dal Parco, limitato da viale Gabardi – con i citati campi da calcio aggiuntivi nel Parco. Non è che un progetto fra varie opzioni, si sono affrettati a rispondere da Palazzo Gilardoni, dove fra gli assessori siede un certo Alberto Armiraglio, che di Pro Patria ci capisce essendone il presidente da molti anni.

«Siamo appena a un’idea, da qui a realizzarla…» mette le mani avanti, rispondendoci anche se si trova da giorni a mille chilometri dalla città. Il fatto è che di uno stadio nuovo e più ampio la squadra potrebbe, se le cose continuano così, avere un gran bisogno. Per giocare in B, spiega l’assessore-presidente, serve per regolamento dotarsi di un campo da almeno 10.000 spettatori. Non sarebbe impossibile dotare lo Speroni di una soluzione-tampone in forma di tribunette metalliche, già adottate in occasioni particolari («a Gallipoli ho visto questa sistemazione, fatta per avere l’abilitazione a giocare in C1»); ma è un palliativo. Se i tigrotti, salvati dai fallimenti altrui dalla C2 dove erano sprofondati, dovessero ora salire di categoria il problema-stadio si porrebbe eccome. Da qui l’idea di uno stadio nuovo, che «dovrebbe avere almeno 10.000 posti» puntualizza Armiraglio, «con dotazioni di sicurezza, "zone filtro", tornielli eccetera, a quel punto ampliabile però a 20.000 in caso di bisogno per l’eventuale serie A…» Sì, perchè l’appetito vien sognando.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Settembre 2008
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