La crisi economica chiude anche le mense aziendali

La crisi serpeggia e se non esplode in un licenziamento o nella cassa integrazione si insinua nelle crepe dei contratti aziendali. Così i sindacati Filtea Cgil – Femca Cisl – Uilta Uil denunciano la situazione che sta vivendo la Intimfashion di Busto Arsizio da circa un anno continua a ridurre le spese a danno delle 60 lavoratrici che non vedono versati i contributi alla previdenza integrativa e da qualche mese manca anche il pagamento della quattordicesima mensilità.

Da questa settimana si è aggiunta, poi, la sospensione del servizio mensa. «La Intimfashion S.p.A. ha deciso unilateralmente di non rispettare gli accordi aziendali, mettendo in seria difficoltà le circa 60 lavoratrici di Busto Arsizio – dicono i sindacati in un comunicato – sono i segnali di una crisi finanziaria, che viene consapevolmente scaricata sulle spalle delle dipendenti».


Le lavoratrici hanno deciso mobilitarsi, assistite dalle tre sigle confederali di Varese, non escludendo di intraprendere possibili azioni legali per obbligare la Intimfashion a corrispondere la retribuzione dovuta e a ripristinare il servizio mensa. Quasi un anno e mezzo fa c’è stata l’acquisizione dell’attività della Ibici S.p.A., storica azienda produttrice di calze da donna, da parte della società Intimfashion S.p.A. di Cotignola (Ravenna).

Da subito si sono riscontrati ritardi nel pagamento delle retribuzioni. «Oggi la situazione si è maggiormente aggravata e desta preoccupazione anche rispetto alle prospettive future dello stabilimento di Busto Arsizio. – concludono le Rsu che parlano anche del deterioramento dei rapporti sindacali –  Anche i rapporti sindacali, costruiti e consolidati negli anni con Ibici, si sono deteriorati con la nuova proprietà di Intimfashion, la quale si è mostrata indisponibile al confronto e inaffidabile, in quanto le poche intese raggiunte non sono state rispettate».