Area delle Nord, avanti con le ruspe

Proseguono le demolizioni di vecchi fabbricati. Il progetto di rifacimento dell'area emerso ad agosto passerà per il comitato Malpensa in Regione prima del vaglio comunale

Ruspe al lavoro in questi giorni in zona stazione Nord. Proseguono, sia pure ad intervalli, i lavori di demolizione di vecchi fabbricati posti fra il Teatro Sociale e via Monti. Sono i prodromi del grande progetto di riqualificazione, prima di tutto a scopo commerciale e terziario, dell’area ex ferrovie Nord, notizia filtrata lo scorso agosto fino alla stampa locale. Dietro l’iniziativa protocollata in Comune durante l’estate c’è Tecnocovering, società con importanti commesse anche in altre realtà urbane lombarde.

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Area ex Ferrovie Nord: il progetto 4 di 9

A Palazzo Gilardoni si lavora da qualche mese all’iter, che dovrebbe culminare nell’approvazione del piano attuativo da parte della Giunta, «ma comunque», precisa il vicesindaco Giampiero Reguzzoni, responsabile dell’urbanistica, «si dovrà passare per il consiglio comunale per quanto attiene agli atti propedeutici»: su tutti la variante di piano regolatore. La tempistica fin qui resta quella prospettata già dalla scorsa estate. Se (se) l’iter burocratico si svolgerà senza intoppi, riferisce il vice di Farioli, il consiglio comunale potrebbe votare la variante in primavera, dando quindi il via libera ai passaggi successivi fino ai primi lavori di edificazione.

Prima ancora però, già in dicembre il progetto dovrà passare per le stanze del Pirellone, e precisamente per il Comitato Malpensa. Infatti la zona interessata ricade nel Piano territoriale d’Area Malpensa (legge regionale 10/99). A precisarlo è l’ingegner Gianni Leoncini, che con l’architetto Carlo Moretti ha redatto il progetto adattando il vecchio piano attuativo Cerutti-Beozzi di cinque anni or sono. Il progetto successivo, affidato sotto l’amministrazione Rosa al celebre architetto ticinese Mario Botta, era finito nel cassetto a mo’ di "suggerimento" per una serie di difficoltà che presentava, col rischio di allungare ulteriormente i tempi.

Un’ombra potenziale che grava su tutti i progetti edilizi in questo periodo è quella determinata dalla crisi. A Busto si parla di un intervento da 120mila metri cubi: sarebbero 5 milioni di euro in oneri di urbanizzazione per il Comune, ottanta milioni di euro in investimenti da fondi immobiliari per finanziare l’opera, che vede un albergo, 2500 posti auto in due parcheggi interrati, un cinema multisala, uffici, due condomini per circa 80 unità abitative, luoghi per il divertimento e il relax e qualche spazio verde.

Leoncini è fiducioso che nonostante tutto si andrà avanti. «Problemi finanziari ce ne sono certamente in tutto il settore edile, a Busto molti progetti non decollano a causa della stretta creditizia. Le banche hanno creduto troppo nella speculazione, troppo poco nei settori produttivi. Forse anche la crisi, dopotutto, si rivelerà salutare. Il discorso che ci riguarda per questo intervento è diverso da un puro e semplice residenziale, persino in questo momento per i servizi, per il commerciale di piccola e media dimensione il mercato c’è».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2008
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