Partono le Ronde “padane”, grillini e comunisti le pedinano

L'iniziativa leghista in centro, zona stazione e Sacconago. Un drappello di contestatori segue i militanti del Carroccio con cartelli

Hanno fatto la loro comparsa in nottata le ronde padane, attese dopo l’annuncio, a fine ottobre, della loro discesa in strada da parte del segretario leghista Giuseppe Gorini. Tre gruppetti di militanti leghisti hanno perlustrato il centro città, la stazione FS e Sacconago riunendosi poi in questo rione. Una presenza tenuta di basso profilo quelle delle ronde, al di là degli annunci iniziali alla stampa – il loro ruolo, lungi dal consistere nell’andare a testa bassa contro la delinquenza, dovrà essere essenzialmente di presidio del territorio, vigilanza e segnalazione alle forze dell’ordine di ogni situazione a rischio. Insomma, nulla che possa richiamare una usurpazione di funzioni pubbliche, a scanso di indesiderate complicazioni.

La ronda del centro si è ritrovata un piccolo codazzo di contestatori. Non mancava la presenza di un consigliere comunale, Antonello Corrado, di Rifondazione Comunista, autore di un resoconto… assolutamente non bipartisan sul suo blog.
Granitico Gorini nel commentare: «Tre gatti spauriti, e con un cartello che nemmeno loro sapevano cosa volesse dire», su cui, a mo’ di slogan, campeggiavano gli ormai abusati versi del pastore Martin Niemöller (e non di Brecht) sulle persecuzioni naziste. Tolto a Brecht quel che non è di Brecht, bisogna dare a Gorini il suo: il segretario leghista, tanto laconico quanto chiaro, ringhia senza mezze misure verso i guastafeste del giovedì sera. «Io non vengo a rompere i c… in casa loro» chiosa, «quindi loro non vengano a romperli in casa nostra. Perchè ieri sera la cosa era tollerabile, dopo non lo so».
 
Ma le beffe da sinistra continuano, perchè se per la Lega a Busto manca la sicurezza, per la sinistra a mancare è la serietà. Del resto la salsa verde (verde Lega, of course) è il miglior condimento per la polemica alla bustocca: e se poi, al dunque, i risultati elettorali parlano di molto Carroccio e poca falce e martello, ciò non induce gli alfieri della sinistra cittadina a tirarsi indietro. Il ricostituito Comitato antifascista cittadino parla di un modo "da Far West di pensare alla vita in città" e "un arretramento della convivenza civile e democratica" cui si risponderà a tempo debito a suon di iniziative – alle quali a questo punto è lecito attendersi la contro-contestazione dei Giovani Padani… Beffardo anche il comunicato del comitato in cui si sbeffeggia un ipotetico Ministro della Paura invitato al "battesimo delle Ronde Padane, con pura acqua del Po, nella Leghissima città di Busto Arsizio", ribattuto da un’agenzia "Ansia Padana".

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Pubblicato il 05 Dicembre 2008
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