Agrolinz, Farisoglio risponde all’opposizione: «Non strumentalizzatemi»
Fabrizio Farisoglio e l'assessore all'ambiente sottolineano la loro imparzialità rispetto ad una vicenda che ha fatto e sta facendo discutere
Il Sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio e l’Assessore all’Ambiente e Vicesindaco Ferruccio Ferro rispondono all’intervento del consigliere di Insieme per Castellanza, Lidia Zaffaroni, pubblicato sul sito Varesenews in data venerdì 16 dicembre 2009.
Il Sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio, attaccato per il suo passato ruolo di dirigente in Agrolinz, così risponde: “Sono stato responsabile di quello stabilimento per anni e non esprimo simpatia per il mio ex datore di lavoro bensì dichiaro semplicemente ciò che conosco a differenza di chi dichiara ciò che presume di sapere. Certamente è urgente e irrinunciabile l’esigenza di affrancare quel sito dall’eredità di cento anni di industria, ma un conto è dare corretta informazione, altro dipingere un quadro di allarme sull’onda di una più che lecita verifica della magistratura su una realtà ben nota a tutti gli enti di controllo. Ovvio che dal 2006 in poi il mio ruolo e le mie responsabilità sono state altre, ma non ho nessun timore ad affermare che quanto Agrolinz e le aziende del sito ex Montedison hanno fatto, e mi risulta stiano ancora facendo, è fatto con responsabilità e nel rispetto della legge. Peccato che dichiarazioni serene e senz’altro non complici di qualsivoglia interesse vengano furbescamente usate per proclami “ecologicamente corretti”.
L’Assessore all’Ambiente Ferruccio Ferro, chiamato in causa sul caso ex Agrolinz dal consigliere di Insieme per Castellanza, Lidia Zaffaroni, sottolinea: “In relazione al riaccendersi della polemica sull’area dell’Agrolinz e sul progetto della centrale ad olio di palma della Bec, ritengo di ribadire la posizione dell’assessorato all’Ambiente, peraltro già esternata nel corso del Consiglio Comunale aperto, nel marzo 2008. Decenni di attività pericolose, dal punto di vista ambientale, su quel sito rendono obbligatorio un intervento di bonifica totale dell’area. Questo vale sia in caso di nuove attività dell’attuale proprietà, sia in caso di cessione ad altre società. Questo è un punto di partenza dal quale non si può prescindere e che viene imposto dalla legge. In seguito, altre eventuali nuove attività, dovranno essere sottoposte agli iter della VAS (valutazione ambientale strategica) e della VIA (valutazione impatto ambientale) presso la Regione Lombardia. Per quanto mi riguarda non ci sono altre strade percorribili e credo che di questo siano coscienti tutte le società coinvolte nella vicenda. Oltre a ciò, in quanto assessore anche alle attività produttive, chiesi che la Bec ci fornisse un quadro del risvolto occupazionale per il nostro territorio, nel caso in cui il loro progetto (una volta esaurito l’aspetto ambientale) venisse riproposto. Infatti all’epoca di quel Consiglio aperto, non c’era solo il problema ambientale sul tappeto, ma anche quello economico dei lavoratori e delle loro famiglie. Questo era il punto della situazione un anno fa e per quanto mi risulta, non è mutato. Quindi credo di poter tranquillizzare il Consigliere Lidia Zaffaroni sul colore del mio cuore…verde, come sempre”.
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