L’ok al piano per la ex-Sir costa due consiglieri di maggioranza
La maggioranza perde due consiglieri ma approva il piano integrato d'intervento che riqualificherà la storica fonderia. Al suo posto residenziale e commerciale. L'abbattimento entro 4 mesi
La ex-fonderia Sir-Rovelli verrà abbattuta entro 4 mesi. Al suo posto sorgerà un’area residenziale e commerciale. Il Piano Integrato d’Intervento discusso in consiglio comunale ieri sera, giovedì 22 gennaio, è stato approvato al costo di due consiglieri di maggioranza che hanno dato le dimissioni. La spaccatura ha visto protagonisti Roberto Viganò e Alessia Lazzaretti che si sono opposti all’approvazione del piano senza le modifiche da loro richieste. Il primo aveva già dato le dimissioni prima del consiglio e non ha partecipato al voto mentre la seconda si è dimessa durante il consiglio comunale, su richiesta della giunta. L’opposizione ha votato contro. Sono, comunque, bastati i 9 voti a favore che hanno dato il via libera ad un’operazione tanto attesa.
Il piano prevede un intervento privato sull’area che trasformerà la zona da industriale a residenziale-commerciale. Verranno costruiti palazzi da 2 a 4 piani, un’area verde e due strutture commerciali da 1.500 mq e da 500. Il valore dell’opera si aggira attorno ai 20 milioni di euro e si annuncia come uno dei più grossi interventi edilizi di Solbiate Olona. In cambio l’amministrazione riceverà 2,5 milioni di euro in opere di urbanizzazione e oneri. «Era dal ’97 che si attendeva un compratore per un’area inattiva da 25 anni – ha detto il sindaco Giuseppe Bianchi – intanto la proprietà ha già effettuato la bonifica e ha accettato una fidejussione da 1 milione di euro nel caso non abbatterà entro 4 mesi l’attuale struttura industriale». La ex-Sir chiuse i battenti nell’83 ma è ancora viva nei ricordi dei solbiatesi che in una percentuale del 50% lavoravano all’interno della fonderia.
Le dimissioni dei due consiglieri di maggioranza, ora, sono nelle mani del sindaco Giuseppe Bianchi il quale si riserva di decidere se accettarle o meno. «Rispetto la loro decisione ma so che la loro decisione non mette in discussione il rapporto di fiducia nei mei confronti – ha detto ancora il sindaco – spero ci ripensino». Il voto contrario e le relative dimissioni sono maturate in seguito alla richiesta da perte dio Viganò di uno studio per quantificare l’eventuale impatto di una nuova struttura di media distribuzione sulla piccola, già duramente provata dall’arrivo del colosso Iper e uno studio sulla viabilità della zona. secondo i consiglieri dimissionari queste richieste sono state ignorate e da qui la decisione di votare no e dimetersi.
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