Bancarella fascista, Farioli: “Se è vero, chiudo il mercatino”
La reazione del sindaco dopo le segnalazioni giunte a Varesenews in questi giorni. "Gli operatori del mercatino lontani dai valori della città"
Il mercatino dell’antiquariato come lo stadio: se sulle bancarelle compaiono simboli neonazisti, si chiude. Così il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, a caldo, dopo aver appreso dalle pagine di Varesenews di segnalazioni inerenti la commercializzazione e vendita di simboli neofascisti e neonazisti presso una delle bancarelle, sita in piazza Santa Maria. Secondo tre segnalazioni firmate apparse lunedì 26 gennaio nella pagina delle lettere al direttore, inviateci da giovani bustesi (Luca, Francesco, Mattia) rimasti indignati da quanto visto e decisi a protestare, una bancarella del mercato domenicale appariva "specializzata" nella vendita di "felpe, magliette, coltelli, manganelli e gadget portanti scritte inneggianti al nazifascismo". Questo a meno di quarantott’ore dal Giorno della Memoria, per il quale ogni anno anche a Busto Arsizio non mancano iniziative di rilievo, fra commemorazioni, teatro e incontri pubblici, a simboleggiare la volontà della città, fra le protagoniste della Resistenza e della Liberazione, di non dimenicare gli orrori della guerra e la deportazione nei lager nazisti di non pochi dei suoi figli migliori.
La reazione del primo cittadino, non appena la cosa è venuta alle sue orecchie, è stata piuttosto veemente. «Ho scritto subito alla Polizia locale» dichiara «per sapere se abbia rilevato qualcosa del genere e preso i provvedimenti del caso. All’assessore Azzimonti, promotore del mercatino domenicale del collezionismo e dell’antiquariato, chiederò di stilare un breve report su questo fatto segnalato nelle lettere inviate a Varesenews. Se si verifica che davvero le cose stanno così, non esiteremo a sospendere il mercatino». Ma il sindaco aggiunge: «E questo, ripeto se ne troveremo adeguata conferma, dimostra ancora una volta la lontananza della manifestazione e dei suoi operatori dai valori culturali e morali della città (come meglio precisato in un cominucatio successivo ndr). A differenza dei commercianti bustocchi, i quali di tutto cuore hanno sostenuto le nostre iniziative di questi giorni in favore della libertà, della democrazia e della vita e contro le grandi tirannidi del Ventesimo Secolo: comunismo, nazismo e fascismo».
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