«Guidavo io l’auto che ha investito il carabiniere»

Paolo Bottigelli, tossicodipendente di 43 anni, scagiona il padre e ammette di essere lui l'uomo che ha investito il brigadiere dei carabinieri di Saronno. Lo inchiodano filmati e testimonianze

Ha ammesso di essere alla guida della Mazda che ha investito il brigadiere dei carabinieri Giorgio Illuminoso, la sera di lunedì 26 gennaio a Origgio, mentre questi cercava di fermarlo ad un posto di blocco. Paolo Bottigelli 43 anni (foto a sx), tossicodipendente con precedenti penali, questa mattina, 29 gennaio, è stato interrogato dal sostituto procuratore Roberto Pirro davanti al G.I.P. Donatella Banci del tribunale di Busto Arsizio, che dovrà decidere la convalida dell’arresto effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Varese di quello che, sin da subito, è stato ritenuto il responsabile del tentato omicidio del Brigadiere in servizio al Nucleo Radiomobile della Compagnia di Saronno. Il militare, attualmente, versa ancora in gravissime condizioni nel reparto rianimazione dell’ospedale di Legnano.

Inizialmente Bottigelli non aveva mai ammesso le sue responsabilità, delle quali si era addossato il padre settantenne, e al momento dell’arresto era rimasto impassibile, fermo nella versione che alla guida dell’auto c’era il padre, in precarie condizioni di salute. Ma questa mattina, in aula, sospinto dai certosini accertamenti dei Carabinieri della Compagnia di Saronno e del Reparto Operativo di Varese, e dalle prove mostrate dal sostituto procuratore Roberto Pirro, tra le quali alcuni video che mostrano inequivocabilmente l’accaduto e le testimonianze di due avventori presenti nella zona, non ha potuto fare altro che confessare che alla guida dell’utilitaria con la quale aveva appena acquistato una dose di cocaina c’era lui.

L’uomo, oltre ad aver ammesso che era alla guida ha detto che si era accorto di aver investito una persona anche se non aveva capito si trattasse di un Carabiniere. Secondo la sua versione l’auto che gli si è parata davanti e l’uomo che ha cercato di fermarlo a piedi potevano essere rapinatori e, quindi, avrebbe deciso di scappare. Va ricordato che i carabinieri di Saronno erano sul posto con l’auto d’ordinanza, evidenziata da adesivi catarifrangenti e il brigadiere illuminoso, in divisa, aveva in mano la paletta in dotazione all’Arma.

Nell’udienza sono state mostrate le immagini acquisite dai Carabinieri presso una ditta vicina che hanno ripreso chiaramente il momento dell’investimento che pure sin dalle prime ore era stato ricostruito investigativamente dai Carabinieri operanti. Il G.I.P. si è riservato la decisione sulla convalida dell’arresto e sull’applicazione della misura cautelare nelle prossime 24 ore anche se, vista l’ammissione di responsabilità, l’esito appare scontato.

 

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Pubblicato il 29 Gennaio 2009
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