Incidente all’Accam, la magistratura sequestra l’impianto

Un guasto alle caldaie l’origine del problema, previsto un lungo stop all'attività. Preoccupazione e rabbia del Comitato di Borsano

Questa mattina, dopo le 7, una nube nerastra e densa, che emanava un odore acre e irritava occhi e gola è fuoriuscita dai camini dell’inceneritore Accam di Borsano. Sembrerebbe, secondo i rilievi dell’azienda stessa e dei Vigili del Fuoco, probntamente intervenuti insieme a Polizia Locale e Carabinieri, che l’incidente sia dovuto alla rottura di una tubazione. Comunque sia, ne avrebbero risentito entrambe le caldaie dell’impianto, per la cui attività si prospetterebbero fino a due mesi di stop. Nel pomeriggio, la fuoriuscita di fumi si è ridotta ad una semplice nube di vapore da uno dei camini. In serata l’impianto è stato quindi posto sotto sequestro dalla magistratura.

Naturalmente l’incidente ha destato profonda preoccupazione nel quartiere di Borsano, tanto più che nella prima mattinata non si era ancora alzato il forte vento settentrionale che ha caratterizzato la giornata di oggi; e la brezza mattutina avrebbe sospinto parte dei fumi verso le case. Inevitabile la segnalazione da parte dei cittadini al Comitato Ecologico Inceneritore ed Ambiente di Borsano, il cui portavoce Alessandro Barbaglia commenta con parole dure: «Accam è terra di nessuno, lì portano tutto ciò che gli pare, che ne sappiamo, alla fine, di quello che buttano in quei forni? Non sarebbe la prima volta che emerge un uso scorretto dell’impianto, e non c’è da stupirsi se poi ne seguono dei danni che lo bloccano e mettono a rischio la salute pubblica». Accuse dure quelle del Comitato, che rilancia voci già sentite in altre occasioni circa un utilizzo non sempre tecnicamente corretto dei forni. «Dove sono le garanzie per i cittadini?» si chiede Barbaglia. «Questo inceneritore sta tuttora funzionando in barba alla legge, non è stata ancora firmata la convenzione tra Accam e il Comune di Busto Arsizio. Chi controlla cosa ci si butta dentro? Manca ancora quella piena trasparenza che solo la ratifica e il rispetto scrupoloso della nuova convenzione ci possono dare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Novembre 2004
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