Un campo nomadi al Redentore? Raccolta di firme per dire «no»

I cittadini del quartiere bustese chiedono all'amministrazione di non permettere lo stanziamento delle roulotte attualmente in via Magenta e chiedono una riqualificazione urgente

Quartiere Redentore in fermento a Busto Arsizio contro l’arrivo delle roulotte di nomadi stanziali in via Vesuvio. La piccola comunità di nomadi italiani, cittadini di Busto Arsizio, ha acquistato un terreno comunale per allestire un piccolo campo attrezzato nel quartiere bustese e nei prossimi giorni inizierà il trasferimento da via Magenta, dove attualmente sono posizionati, alla zona del Redentore. Nel quartiere è partita una raccolta firme promossa da alcuni cittadini contrari alla creazione di un campo nomadi nei paraggi: «Considerato che il quartiere del Redentore è vittima di scelte urbanistiche sbagliate, che la maggior parte delle strade è dissestata e che mancano i servizi dell’Amministrazione per la quale fa le veci solo la parrocchia e considerato che esiste già un campo nomadi nella zona di via Fermi chiediamo che sia esclusa ogni ipotesi di realizzare un nuovo insediamento o di allargare quello esistente e chiediamo che venga presa in considerazione una seria riqualificazione della zona». Queste le richieste avanzate dai cittadini.

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A tranquillizzare gli abitanti del Redentore ci pensa il sindaco di Busto Gigi Farioli che esclude la creazione di un campo nomadi nel quartiere: «Qui stiamo parlando di tutt’altro – ha detto il sindaco – chi si insedierà sono cittadini italiani e bustesi che hanno regolarmente acquistato il terreno». Gli fa da rinforzo l’assessore alla sicurezza Walter Fazio: «La cosa è prevista da almeno due anni – spiega l’assessore – non vogliamo assolutamente creare nessun campo nomadi in zona Redentore ma regolarizzare una situazione che così com’era non andava bene. Si tratta di una famiglia italiana stanziale da molti anni in via Magenta ed è ben diverso da quello che si immagina ogni volta che si parla di roulotte e di nomadi. Vorrei anche ricordare che solo dando un luogo fisico a queste persone si può meglio controllare il fenomeno, quindi va a tutto vantaggio della sicurezza questa decisione».

La preoccupazione dei cittadini, però, non sembra placarsi di fronte al rinvenimento, nella zona boschiva a ridosso di via Corelli, di borse da donna, chiavi di case e di auto, documenti ed effetti personali provento di furto e che i cittadini, prontamente, hanno fotografato e segnalato alla Polizia Locale che ha verbalizzato il tutto. Va infine riportato, come si vede nelle immagini, che la zona dove si stanzierà la famiglia nomade è, in realtà, una enorme discarica di inerti accumulati negli anni da imprese e privati i quali hanno scaricato sull’ambiente i lavori per abbellire le proprie abitazioni rendendo invivibili le ultime zone di verde di Busto Arsizio, spesso frequentate da sportivi che fanno jogging e passeggiate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Marzo 2009
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