Al Toyp sfilano cinque giovani talenti dal Varesotto

Premiati per il business Luca Liminta, per la cultura il musicista-prroduttore Luca Chiaravalli accompgnato dagli Arama Quartet vincitori di X-Factor nel 2008, per il volontariato Viviana Premazzi, per la ricerca Andrea Valsesia del CCR di Ispra, per la crescita personale Simona Atzori

Al Premio Toyp (the outstanding young person) provinciale edizione 2009 sfilano i "giovani eccellenti" della provincia di Varese. L’iniziativa del Lom varese della Junior Chamber International (JCI) si è tenuta ieri sera nella cornice della Sala Tramogge dei Molini Marzoli. Cinque "stelle" in ascesa nel firmamento delle professioni, della cultura, del volontariato sono state premiate come esempi da seguire nella serata come sempre presentata da Chiara Milani, presidente nazionale di JCI.
Le interviste e le immagini della serata andranno in onda giovedì 2 aprile alle 21 su Rete55.

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Premio Toyp 2009 4 di 5

Per il campo Business il riconoscimento è andato al 27enne studente-imprenditore Luca Liminta "per avere, in u momento di crisi economica globale, co-fondato uan società di giovani capace di avere successo rinnovando la tradizione tessile bustocca con un brand sexy ma non volgare , legando anche l’immagine dell’azienda alla lotta contro la droga". 

Nato nel 1981 e residente a Busto Arsizio, laureando in economia aziendale all’Università Cattaneo di Castellanza, assieme a tre amici, nel febbraio 2008, crea uno stile ed un brand con il marchio ”69×35”, oggetto di brevetto europeo, avventurandosi con una forma giovane ed originale nell’ambito dell’imprenditoria tessile tipica del nostro territorio. Il brand è rivolto a un pubblico tra i 16 e i 30 anni ed è stato utilizzato anche per diffondere un messaggio di grande valore sociale con la scritta sul capo ”no drugs 2 be sexy”: l’idea è diventata oggetto di un tour nei più famosi locali notturni d’Itali col paladino del divertimento sano, il dj Bruno Barra. Il progetto antidroga, che ha visto donare i proventi alla comunità Marco Riva, ha suscitato l’interesse dei mass media, ottenendo pure il patrocinio del Comune di Busto Arsizio. Ora, attraverso l’organizzazione dei "69×35 party", "siamo riusciti a creare un marchio d’abbigliamento che non paga la pubblicità o meglio che riesce a guadagnare sulla pubblicità al marchio stesso, portando così in breve tempo la nostra azienda ad essere autosufficiente sul mercato partendo da un investimento minimo", afferma.

La Ricerca è anch’essa fra i campi d’azione del Premio Toyp: quest’anno è stato premiato il lavoro di Andrea Valsesia, 31 anni, "per aver sviluppato il progetto Nanobiotech con applicazioni nei campi della protezione ambientale e della salute, allo scopo di migliorare la qualità di vita anche nei Paesi del Terzo mondo, mettendosi poi in gioco anche come imprenditore".

Nato nel 1977, si laurea in fisica presso l’Università di Pavia e si specializza con un master in scienza dei materiali. Dal 2002 lavora al Centro Comune di Ricerca (CCR) Europeo di Ispra come ricercatore sviluppando il progetto istituzionale Nanobiotech, che permette di disegnare la prossima generazione di biochips con particolari applicazioni nel campo della medicina "point of care" per lo studio della diagnostica precoci di diverse malattie. Nel 2007 completa il suo dottorato in fisica presso l’Università di Pavia, presentando la sua tesi dal titolo "Ingegneria delle superfici nanostrutturate per lo sviluppo di bio-interfacce" nel 2008. Nel 2009, dopo un gran numero di pubblicazioni su riviste internazionali, decide di passare dalla teoria alla pratica aprendo un’attività imprenditoriale a Ranco, dove vive con la sua famiglia. "L’dea – spiega – è stata quella di trovare una tecnologia di fabbricazione, flessibile nella produzione di superfici dalla proprietà chimiche e fisiche controllate. La tecnica ha potenziale impatto nella produzione a livello industriale".

La serata ha visto anche la presenza degli Aram Quartet, il gruppo vincitore di X-Factor edizione 2008 che in finale aveva prevalso al televoto, scusate se è poco, su Giusy Ferreri. I ragazzi salentini stanno infatti collaborando strettamente con il premiato della sezione Cultura, Luca Chiaravalli, 37enne musicista, compositore e produttore con studio a Gallarate che li sta aiutando nella produzione del loro primo CD, che uscirà il 17 aprile prossimo. A Luca Chiaravalli il premio è andato "per aver saputo reagire all’impossibilità di cantare, diventando con musica e parole il vero X Factor del successo di molti greatest hits di talenti affermati ed emergenti, scrivendo così il suo testo più melodioso sullo spartito della vita".

Nato nel 1971, Luca è un cantautore di Gallarate che, coltivando le proprie passioni esibendosi con band locali, ha superato una malattia che gli ha impedito di continuare a cantare,aprendogli però la possibilità d’iniziare una fortunata carriera di compositore, che lo ha portato a scrivere musica e testi per importanti artisti del panorama musicale italiano, tra cui spiccano sia nomi già noti, come Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Zucchero, Giuliano Palma, Anna Tatangelo e Dolcenera, sia talentuosi giovani artisti come Alessio Bertallot ed il gruppo Aram Quartet, vincitore del programma X Factor 2008. Le sue creazioni superano dunque brillantemente il vaglio degli artisti, dei produttori e del pubblico, che ne decreta l’indiscusso successo. "Le difficoltà di questa carriera sono rappresentate dall’esigenza di reinventarsi ogni giorno e trovare l’idea giusta per una canzone o una composizione muiscale senza ripetersi", spiega.

Il premio per Volontariato e Diritti Umani è andato a Viviana Premazzi, 27enne venegonese, impegnata in passato anche nella collaborazione con importanti agenzie dell’Onu sui temi della criminalità, del terrorismo e della ricostruzione di Paesi che hanno conosciuto il flagello della guerra. Il premio le è andato "per aver affrontato, nello spirito della cittadinanza attiva, tematiche come il terrorismo, il dialogo interreligioso e i processi di ricostruzione postbellica in un’agenzia delle Nazioni Unite, oltre a collaborare col Servizio per l’ecumenismo e con numerose associazioni di volontariato".

Nata a Busto Arsizio nel 1981, risiede a Venegono Inferiore. Dopo essersi laureata presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano, consegue un master in Gestione dei Conflitti Interculturali ed Interreligiosi dell’Università di Pisa al termine del quale effettua uno stage presso l’istituto UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) di Torino. Attualmente si occupa di progetti di educazione alla cittadinanza per studenti italiani e stranieri per il Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione. Inoltre collabora con l’associazione Impegnarsi Serve, progetti di intercultura nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il cardinale arcivescovo Dionigi Tettamanzi l’ha nominata membro della commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Milano. "L’esperienza all’Onu e quelle successive – chiarisce – mi hanno permesso di vedere dal vivo e comprendere l’impegno e l’azione dei governi nazionali e delle organizzazioni internazionali sui temi chiave delle relazioni internazionali, permettendomi di chiarire il mio desiderio di agire a partire proprio dal contesto italiano".

Per la Crescita Personale il premio è andato alla ballerina e pittrice Simona Atzori, 34 anni: "per aver saputo, superando i propri limiti fisici, farci cancellare con la sua arte quelli più insidiosi dei nostri occhi, che ora la vedono come una persona che ha qualcosa in più anzihcè in meno, tanto da tenere corsi motivazionali a scuole, imprese e associazioni".

Nata nel 1974 e residente a Gerenzano, si è laureata nel 2001 presso l’università of Western Ontario, London, Ontario, Canada. E’ venuta al mondo senza le braccia e usa i suoi piedi per fare tutto. Oggi è pittrice e danzatrice: dipinge con il suo speciale piede destro e danza avendo uno straordinario equilibrio. Si è avvicinata alla pittura a quattro anni. Dall’età di 8 anni partecipa a mostre collettive e personali in tutto il mondo. A sei anni ha iniziato anche a seguire corsi di danza classica per poi specializzarsi in quella contemporanea e dal 2003 è ospite fissa della Compagnia del "Pescara dance festival", danzando in importanti teatri in Italia e all’estero. Conduce poi "Incontri Motivazionali" in grandi aziende, organizzazioni, banche, ma anche scuole per aiutare impiegati e studenti a migliorare l’atteggiamento verso loro stessi e la vita. "Forse per qualcuno faccio tutto questo in un modo un po’ "particolare – scrive – a me piace dire invece che ho avuto in dono la possibilità di fare tutto questo in un modo "speciale", un modo tutto mio che ho la gioia di condividere con altre persone e se non avessi questa possibilità, non ci sarebbe niente di speciale in quello che faccio, ma e’ proprio il condividere la mia arte con gli altri che da al mio dono un senso di vita".

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Pubblicato il 25 Marzo 2009
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