Energia rinnovabile dai rifiuti urbani ed industriali
Giorgio Ghiringhelli Agronomo e fondatore di Ars Ambiente S.r.l. ospite alla Liuc per un seminario organizzato dall'Unità di Studi su Tecnologia, Innovazione e Sostenibilità
«Un insieme variegato di materiale di origine organica e biogenica, derivante dall’accumulo di energia solare mediante legami chimici»: questa la definizione utilizzata da Giorgio Ghiringhelli, Dottore Agronomo e fondatore di Ars Ambiente S.r.l., per illustrare il concetto di biomassa agli studenti presenti oggi alla LIUC al terzo seminario del ciclo di incontri. "Le sfide dell’energia: prospettive, gestione e opportunitá", promosso da Uni.TIS (Unità di Studi su Tecnologia, Innovazione e Sostenibilità) dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC, e dedicato questa volta al tema “Energia rinnovabile dai rifiuti urbani ed industriali: un’opportunità economica ed ambientale”.
Ghiringhelli si occupa in particolare dell’area tecnica, del compostaggio e delle raccolte differenziate per Ars Ambiente, società di consulenza che offre supporto ad enti pubblici ed aziende private sulle tematiche inerenti il ciclo dei rifiuti urbani e gli impianti di trattamento, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo.
«Tra i principali vantaggi dell’utilizzo della biomassa per la produzione di energia – ha ricordato Ghiringhelli – il fatto che si tratta di una risorsa locale, rinnovabile, che non contribuisce all’effetto serra ed è completamente biodegradabile. D’altro canto sussistono degli elementi di debolezza, quali i costi ancora alti: non si tratta infatti di una fonte a costo zero ma è anche vero che c’è un guadagno derivante dal suo utilizzo».
Una fonte, la biomassa, che si inserisce a pieno titolo tra quelle alternative, al pari di quanto accade per l’energia eolica, idraulica, geotermica, con la differenza che «queste si caratterizzano per la gratuità delle loro fonti, mentre la biomassa deve essere prodotta dall’uomo». Altra tipicità di questa fonte di energia pulita è, come ha ricordato Ghiringhelli, «la similarità con i combustibili tradizionali, per le stesse tipologie di funzionamento».
I dati rivelano che “nel mondo le biomasse soddisfano circa il 15% dei fabbisogni energetici primari, con un calo al 3% nei paesi industralizzati”.
Un comparto, quello energetico, che secondo Ghringhelli «vive di scarsa innovazione e richiede sempre più scenari di lungo periodo, a fronte peròn nel nostro Paese, di un assetto normativo che rimane imperfetto». Ghiringhelli ha ricordato anche le priorità dettate dall’Unione Europea nelle strategie gestionali dei rifiuti, ovvero «prevenzione, riduzione, riuso, riutilizzo e riciclaggio». Dall’Unione Europea giunge anche un monito ben preciso «a diversificare gli strumenti di gestione dei rifiuti, rifuggendo dall’applicazione di modelli generali, a far rispettare il principio di precauzione (evitare problemi ambientali), nonché quello di prossimità (smaltire i rifiuti il più vicino possibile al luogo di produzione)».
L’incontro di oggi, come tutto il ciclo, che si concluderà il prossimo giovedì 14 maggio con un seminario dal titolo “Il protocollo di Kyoto e l’amaro risveglio dell’Italia”, si pone l’obiettivo di introdurre alcune delle tematiche che gli studenti LIUC potranno approfondire dal prossimo Anno Accademico 2009/10, con l’avvio dell’orientamento in Energy Management della Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale.
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