Le assemblee sulla Pedemontana fanno il pieno di “dubbi”

Dopo Fagnano Olona e Solbiate anche a Gorla il direttore generale di pedemontana lombarda Regalia ha incontrato gli interessati da espropri e servitù per il cantiere

Nonostante l’orario, 8,30 del mattino, e il giorno (infrasettimanale e lavorativo) le assemblee dedicate alla Pedemontana nei vari paesi della Valle Olona (foto a sin. il tracciato) stanno registrando il tutto esaurito. A Solbiate Olona, come a Fagnano e così anche a Gorla Maggiore, questa mattina giovedì 11 giugno, la sala del centro diurno era al completo. Qui la Pedemontana lascerà il segno nel senso che ci saranno espropri di attività insustriali e terreni, occupazioni di aree per il cantiere e altri disagi che verranno a crearsi per far passare l’arteria nella zona più densamente abitata d’Europa. Umberto Regalia, direttore generale di Pedemontana Lombarda, è pronto e preparato ad ogni domanda, carte alla mano mostra pazientemente a tutti cosa succederà ai proprietari delle aree interessate, quali saranno i disagi temporanei, come verranno risarciti coloro che si vedranno abbattere il capannone. A Gorla Maggiore, infatti, saranno 4 o 5 i capannoni che dovranno essere eliminati per far spazio alla strada e anche un canile dovrà trovare un’altra casa.

Il Comune di Gorla Maggiore ha inviato 250 lettere ad altrettante famiglie, aziende interessate dal cantiere nella quale spiega cosa e come fare per presentare osservazioni e modifiche al progetto definitivo. Il sindaco Fabrizio Caprioli ha sottolineato più volte l’importanza di presentare i ricorsi entro e non oltre il 19 giugno e i cittadini non si laceranno scappare la possibilità di dire la propria. A far tremare i polsi è la scelta, secondo molti cittadini assurda, di non fare il tunnel che avrebbe evitato molti problemi di esproprio, per lasciare al suo posto la ferrovia dismessa della Valmorea, un binario morto che corre lungo l’Olona che molte amministrazioni intendono riattivare come ferrovia turistica anche se ad oggi, dopo anni di discussioni e la nascita di un comitato, non si parla ancora di come farlo. «Questa decisione – ha spiegato Regalia – è stata sofferta ma sarebbe stato ancor più difficile far cambiare idea a tutti quelli che la vogliono». Sotto sotto, però, si teme che la decisione di non fare il tunnel sia dettata più da problemi di costi che di salvaguardia della vecchia ferrovia.

I cittadini sembrano, comunque, rassegnati a questa decisione e stanno prendendo tutte le precauzioni del caso. A Regalia hanno rivolto moltissime domande approfondite che hanno trovato da parte del tecnico risposte esaurienti e dettagliate sui tempi e i modi di attuazione del cantiere. Il direttore generale ha assicurato tempi rapidi e disagi ridotti al minimo soprattutto per quanto riguarda la viabilità nei paesi, ad esempio la strada provinciale 19 non verrà mai chiusa al traffico Le assemblee continueranno anche negli altri paesi attraversati dall’opera viaria anche se il tempo per cambiare qualcosa è ormai agli sgoccioli. Nella zona della Valle Olona il cantiere si aprirà nell’ottobre del 2010 per concludersi dopo sei mesi, se tutto andrà per il verso giusto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Giugno 2009
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