Il centro riciclo fa breccia nel Pdl

Dopo l'audizione in commissione della direttrice del centro di Vedelago Carla Poli emerge da parte della maggioranza e dal Pd la voglia di allungare i tempi per il voto sulla convenzione Accam. Lattuada: «Potremmo essere avanguardia per l'intera provincia»

Una commissione ambiente affollata quella di questa mattina, sabato 20 giugno, a Palazzo Gilardoni dedicata interamente ad approfondire la proposta di centro di riciclo presentata da Rifondazione Comunista, Busto Civitas e alcune associazioni del territorio tra le quali il MeetUp di Busto, il comitato contro l’inceneritore di Borsano e Medicina Democratica. Almeno una cinquantina di pesone oltre ai consiglieri presenti, hanno ascoltato l’audizione di Carla Poli (foto a sin.), direttrice del centro di riciclo di Vedelago citato più volte ad esempio da Antonio Corrado (foto centrale) e modello sul quale si chiede di non proseguire sulla strada dell’ammodernamento dell’inceneritore di Accam e sulla conseguente proposta di allungare i termini della convenzione.

Il primo dato da registrare è l’interesse riscontrato tra alcuni esponenti del Pdl nell’approfondire ulteriormente e ad un livello più alto la possibilità di un modello di centro di riciclo che vada bene per il bacino che serve attualmente Accam (27 comuni e 300 mila abitanti). I rumors dei giorni scorsi, infatti, trovano una conferma nella posizione assunta dall’assessore alla qualità della vita Luciano Lista che, pur non esponendosi in prima persona a favore della proposta di Antonio Corrado, è stato più volte tirato in ballo dai consiglieri di minoranza che sostengono la proposta "Vedelago".  Anche il consigliere del Pdl Checco Lattuada ha chiesto chiarimenti chiedendo alla giunta di dimostrarsi "all’avanguardia, approfondendo il tema che ha un interesse che va al di là di Busto ma che investe la provincia intera, visto che da dieci anni si discute di piano dei rifiuti e non si è ancora arrivati ad una soluzione condivisa".

Il secondo dato è la richiesta di allungare i tempi per decidere della convenzione Accam da parte del Pd che, tramite le consigliere Pecchini e D’Adda, hanno richiesto una ulteriore commissione alla presenza del presidente di Accam Paolo Cicero, assente nonostante l’invito ad essere presente, in modo da poter avere un contraddittorio maggiormente efficace sul piano delle comparazioni tra le due strade: l’inceneritore come unica via o il centro di riciclo.

Le spiegazioni di Carla Poli hanno fatto il loro effetto, dunque, quello sperato di aprire una breccia nel blocco compatto a favore del raddoppio dell’inceneritore (perchè di queso si tratta portando, col revamping, da 200 a 400 tonnellate al giorno la capacità del forno). La proposta di parte dell’opposizione comincia a piacere anche a quell’altra parte di opposizione, il Pd, che si è espresso su questo tema uscendo dalla posizione attendista che l’ha contraddistinto almeno fino a questo momento. Carla Poli ha risposto ad ogni domanda, qualcuna anche insidiosa come quando il consigliere del gruppo misto Cislaghi ha snocciolato i dati di Accam (doppi rispetto a quelli dei centri di riciclo fin qui creati) con circa 82 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani e diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali che attualmente vengono bruciati nell’inceneritore. Solo su questo punto le spiegazioni della Poli hanno trovato qualche resistenza. Per il resto, dall’efficienza economica a quella ambientale dell’impianto di riciclo, la Poli ha presentato dati reali, riferiti alla sua esperienza e a quelle avviate in Sardegna e in Emilia Romagna. Ora bisognerà capire se il presidente della commissione Chiesa accoglierà la richiesta del Pd di effettuare una nuova commissione prima del 2 luglio, giorno del consiglio comunale in cui si voterà l’allungamento della convenzione per Accam dal 2019 al 2025 e, sempre nella stessa seduta, la delibera sul centro di riciclo.


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Pubblicato il 20 Giugno 2009
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