Maroni: “Sulla crisi primi ad intervenire, ma c’è ancora molto da fare”
Il ministro, ospite d'onore al premio per il Lavoro e il Progresso Economico promosso dalla Camera di Commercio, difende l'operato del governo. Agli imprenditori: "Se le banche non vi trattano equamente, rivolgetevi alla Prefettura"
Siamo in silenzio elettorale, quindi nessun commento sui referendum da Malpensafiere, dove il ministro degli Interni, il varesino Roberto Maroni, è stato ospite d’onore al premio per il Lavoro e il progresso Economico della Camera di Commercio.
Sua una secca battuta ai giornalisti in risposta alle polemiche sulle note vicende del capo del governo Berlusconi: «Non leggo Novella2000», con buona pace del celebre rotocalco di gossip chiamato a rappresentare la stampa italiana che conta… un po’ come il Cavaliere, secondo i suoi implacabili detrattori, rappresenta l’Italia in giro per il mondo.
Maroni ha colto l’occasione per ricordare alla platea i suoi anni da ministro del Lavoro e del Welfare, due legislature or sono. «Un legame con quanto faccio oggi da ministro degli Interni c’è» dice, «affermare la legalità vuol dire venire incontro a chi fa impresa in modo onesto. L’immigrazione clandestina» ha ribadito «alimenta quel mondo di lavoro sommerso che va a colpire proprio queste aziende». Sulla crisi e sulla rabbia delle aziende artigiane che si sentono abbandonate, il ministro non minimizza ma ripete che «il governo a fronte di un fenomeno globale è stato tra i primi ad intervenire. Certo c’è ancora molto da fare, soprattutto per le piccole e medie imprese». Uno dei problemi più gravi è il credito, è ben noto. «Sulle banche, è vero che abbiamo dato dei soldi» concede, «ma non possono certo tenerseli semplicemente per far quadrare i bilanci. Per questo abbiamo creato gli osservatori del credito presso le Prefetture. I singoli imprenditori possono rivolgersi ad essi e anzi invito chi che percepisse di subire un’ingiustizia a farlo». Le banche sono avvisate: la denuncia è dietro l’angolo.
Su Malpensa, «piuttosto è meglio che niente» glissa rapidamente il ministro, ricordando però che le infrastrutture si sta provvedendo a completarle, in attesa che l’aeroporto «torni un centro di riferimento». Sempre in tema di crisi, riprendendo quanto detto dal presidente della Camera di Commercio Amoroso, Maroni ha infine detto che «ci sono timidi segnali di ripresa. Bisogna, crederci, essere positivi, lavorare tutti nella stessa direzione. per conto mio, darò il massimo sostegno a ogni richiesta che perviene dalla terra che amo, la provincia di Varese».
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