Il Comune mette 50.000 euro contro la crisi

Una goccia nel mare, ma qualcosa si muove: spuntano 45 posti potenziali per disoccupati con tirocini/borse lavoro da 300 euro/mese presso aziende della zona. Lotta alla povertà a braccetto con Caritas, sostegno anche per i mutui, gli acquisti, le bollette, i servizi scolastici

Anche il Comune di Olgiate Olona, che sta riprendendo l’attività dopo le elezioni, scende in campo contro la crisi. Lo fa stanziando 50.000 euro "spalmati" su vari ambiti colpiti dal pesante rallentamento dell’economia partito l’anno scorso, e che sta culminando in questi mesi. Un aspetto apprezzabile è la collaborazione intrecciata con la Caritas diocesana: un protocollo d’intesa con il Comune ne farà la beneficiaria degli 8000 euro in stanziamenti diretti per la lotta alla povertà. La storica associazione cattolica si occuperà di tramutarli in alimentari e prodotti di prima necessità per quelle persone che si trovino in stato di indigenza. Particolare attenzione sarà data alle famiglie con bambini e ragazzi: l’obiettivo è prima di tutto di evitare l’acutizzarsi di situazioni di crisi dovute alla perdita dei redditi da lavoro. I destinatari dell’aiuto sono persone residenti nel Comune che abbiano perso l’impiego nel 2008 o 2009, purchè il fatto sia documentabile. Oltre a quanto già di norma offerto alle famiglie in difficoltà, Caritas potrà fornire omogeneizzati, pannolini, latte in polvere, generi per la colazione dei più piccoli, ma anche alimenti freschi come carne, verdura ecc; indumenti di misure diverse; farmaci ove necessari con prescrizione; ausili sanitari, sempre se prescritti dallo specialista. Il Comune per parte sua si impegna a concordare tramite i servizi sociali progetti specifici a favore delle persone che si rivolgeranno alla Caritas.

Per presentare queste ad altre iniziative erano presenti martedì mattina in Comune il neoassessore ai servizi sociali Gabriele Chierichetti (auguri: ne avrà bisogno, con l’aria che tira anche sulla Valle Olona) e per la Caritas (Buon Gesù e Centro) Egidio Raimondi e Daniela Favena. Il sostegno globale offerto dal Comune va ad interessare il mutuo casa, i consumi base, i servizi scolastici del Comune – dal nido alle medie inferiori – ovviamente il lavoro e i già citati interventi contro la povertà. I contributi non sono cumulabili  con altri benefici di natura pubblica, ma lo sono fra loro (solo quelli per mutuo, consumi e servizi scolastici) fino ad un tetto di 2000 euro a nucleo familiare. Questo deve risiedere in Olgiate e avere una fascia ISEE (indicatore dei redditi) aggiornata al 2008 sotto i 15.000 euro annui, le persone che richiedono l’intervento devono aver perso il lavoro dopo il 1° gennaio 2008 (sì, 2008) e dichiarare la condizione attuale (disoccupato, cassintengrato).

Per il mutuo sulla prima casa, il contributo massimo è di 1500 euro. Vanno inviate al Comune con la richiesta le rievute di regolare pagamento attestato almeno fino al primo trimestre del 2008 e il foglio catastale dell’alloggio. Per il sostegno ai consumi (di generi di prima necessità) il contributo massimo è di 750 aeuro, andranno allegati gli scontrini di acquisto di alimentari da luglio 2009. Il sostegno c’è anche per bollette (da gennaio 2009).
Per i servizi scolastici sono sul piatto 9000 euro complessivi; al massimo si arriva ad una riduzione dell’85% dei costi per il prossimo anno con un tetto di 850 euro a famiglia.

Interessante, infine, la proposta sul fronte del lavoro (10.500 euro complessivi): l’avvio di tirocini/borsa lavoro per un massimo di cinque mesi presso imprese o attività (anche negozi, volendo) della zona. Ogni mese 300 euro più assicurazione Inail e RC. Tutto quanto è richiesto, a parte i citati requisiti di reddito e mancanza di lavoro (disoccupazione, in questo caso), è un curriculum e il titolo di studio. Si attende a questo punto la risposta degli operatori economici a questo ramoscello d’ulivo offerto dal Comune per quello che di fatto suona come 45 posti (molto) part-time e (molto) temporanei a costo zero per il datore di lavoro. Che potrebbero venire incontro da un lato alla necessità di farsi dare una mano in qualche piccola realtà, e dall’altra a quella di non restare con le mani in mano in attesa di più remunerativi impieghi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2009
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