Quando a Busto si faceva la coda per rapinare

Durante il procedimento nei confronti di Antonio Esposito, accusato di essere l'autore di numerose rapine tra il 2006 e il 2007, è stata ricostruita la rapina all'ufficio postale di via Amalfi

Il processo nei confronti di Antonio Esposito, considerato il capo della banda dei rapinatori, braccio operativo della locale di ‘ndrangheta "Lonate – Legnano", ha visto oggi una nuova tappa con l’ascolto di alcuni testi da parte del’accusa rappresentata dal pubblico ministero Massimo Baraldo. In particolare il procedimento in questione è quello che riguarda il capo della banda dei rapinatori che seminarono il terrore tra il dicmbre 2006 e tutto il 2007, Antonio Esposito, arrestato anche nell’ambito dell’operazione Bad Boys che vide finire in carcere, insieme a lui, altri 39: numerosi i colpi attribuiti alla banda di Esposito. In particolare l’udienza tenutasi oggi davanti al giudice del tribunale di Busto Arsizio Toni Adet Novik ha messo in luce il ruolo di Orazio Donato, vero e proprio braccio operativo di Esposito, il quale risultava essere sempre presente nella zona dei vari colpi.

In particolare uno ha suscitato sconcerto ed è quello relativo alla rapina avvenuta alle Poste di via Amalfi il 23 marzo 2007 quando Orazio Donato e, probabilmente, Antonio Esposito hanno dovuto recedere dall’eseguire il colpo perchè all’interno dell’ufficio postale era presente già un rapinatore indipendente che stava svuotando la cassaforte. Il fatto è stato confermato da un maresciallo dei carabinieri di Varese che, in quel periodo, era sulle tracce dell’Esposito. Lo stesso Orazio Donato, che ha ammesso molti dei colpi in questione agli uffici postali di Lonate Pozzolo, Busto Arsizio e Oggiona Santo Stefano, ha raccontato che in quello alla filiale delle poste di via Amalfi era già presente un altro malvivente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Luglio 2009
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