Si conclude la vicenda Tosi, gli operai lasciano l’azienda

Ora il destino degli stipendi arretrati e delle richieste di cassa integrazione sono nelle mani del curatore fallimentare

L’ultimo operaio ha lasciato l’azienda alle 12,40. Si è conclusa così l’occupazione della storica tintoria Luigi Tosi dopo oltre tre settimane di presenza costante da parte dei lavoratori nell’azienda. Gli operai chiedevano che la proprietà, che ormai navigava in cattive acque da troppi anni, portasse i libri in tribunale e dichiarasse fallimento. Ai dipendenti, infatti, non era stato più versato lo stipendio di settembre e le continue promesse di pagamento da parte del datore di lavoro erano diventate poco credibili. I gestori avevano accumulato, infatti, centinaia di migliaia di euro di debiti soprattutto nei confronti del fisco che, di conseguenza, si era avvalso della Guardia di Finanza perchè effettuasse un’indagine patrimoniale sull’azienda. Dopo che i conti vennero bloccati ai lavoratori, che ormai non potevano più difendere il posto di lavoro, non era rimasta altra possibilità che bloccare l’ultima produzione, occupare lo stabile di via Adua e aspettare che i Tosi si decidessero a dichiarare il fallimento. Una volta ottenuto lo stato di insolvenza hanno atteso che il curatore fallimentare, incaricato dal tribunale di Varese, prendesse in mano la gestione dell’azienda. proprio oggi il curatore Giovanna Niero ha posto i sigilli all’azienda insieme all’ultimo operaio rimasto ad occupare, a garanzia del fatto che nessuno portasse via materiali o macchinari. I dipendenti ci tengono a precisare che il risultato ottenuto non è di certo una vittoria e che l’unica via per difendere i propri stipendi e i propri diritti è stata quella di intraprendere l’occupazione.

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Pubblicato il 30 Ottobre 2009
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