Gli sfollati hanno trovato sistemazione

Alcune famiglie hanno trovato rifugio da parenti o amici, altre sono state aiutate dai Servizi Sociali. Si fa strada l'ipotesi del suicidio di Andrea Rosignoli: da casa sua si è sviluppata la fuga di gas

I soccorsi a Busto ArsizioI reduci dell’esplosione di via San Pietro a Borsano, quartiere sventrato dallo scoppio di questa mattina (giovedì 3 dicembre), hanno trovato una sistemazione. Ad annunciarlo è stato lo stesso sindaco di Busto Gigi farioli che per tutto il giorno è rimasto nella zona dell’esplosione per seguire da vicino l’evoluzione della situazione. Con non poco sollievo ha annunciato anche che sotto le macerie non ci sarebbe più nessuno, una volta rintracciati tutti i componenti del nucleo familiare cinese. Cinque nuclei famigliari dei sette coinvolti sono stati ospitati da parenti o conoscenti, mentre un altro verrà ospitato dal Pime a Busto Arsizio dopo l’intervento dei Servizi Sociali del Comune. Il settimo era quello rappresentato da Andrea Rosignoli, il trentenne morto in seguito all’esplosione. Proprio la casa dell’uomo è stata individuata come l’origine della tragedia: da lì è partita la fuga di gas che ha provocato il disastro. A confermarlo il sindaco bustocco Luigi Farioli, il quale ha confermato la fiducia dell’amministrazione nella magistratura che si sta occupando delle indagini. In città e soprattutto tra le vie di Borsano prende sempre più piede l’ipotesi del suicidio di Andrea Rosignoli, ma di conferme definitive non ce ne sono. Le altre famiglie che abitano nella piccola via San Pietro e nella zona circostante sono completamente isolate: gas ed elettricità sono stati staccati alle 11 di questa mattina e solo introno alle 20 si saprà se i servizi verranno riattivati: fortunatamente non ci sono persone con particolari urgenze sanitarie.

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Pubblicato il 03 Dicembre 2009
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