Il sindacato: «Polizia e Carabinieri insieme nella nuova caserma»

Lo propone Il Sup che denuncia le difficili condizioni degli agenti nella sede di via Candiani. Appello all'amministrazione comunale e al Ministro dell'Interno: «Busto sia laboratorio della sicurezza»

Una caserma e un commissariato inadeguati aperti e funzionanti contro una super-caserma nuova e inutilizzata (foto a sin.). Questa la fotografia delle forze dell’ordine a Busto Arsizio che da anni chiedono una situazione logistica migliore e funzionale ai propri ruoli. Fino ad oggi, a parte l’inconcludenza di mille proposte, nulla è stato fatto per migliorare la situazione della compagnia dei Carabinieri e del commissariato.

Il Sup, sindacato di Polizia, prova a mettere sul piatto una proposta forte che possa essere ascoltata dalla politica cittadina: «Perchè non creare un polo unico della sicurezza all’interno della nuova caserma che giace nuova e inutilizzata in città – propone Giuseppe Tedesco del Sindacato unitario di Polizia – la struttura, che è sovradimensionata per la compagnia dei Carabinieri e dai costi di affitto troppo alti potrebbe essere conveniente se ad occuparla fossero sia i Carabinieri che il commissariato di Polizia». Basta utilizzare al meglio le risorse economiche ed umane già esistenti, dicono i sindacati, senza promettere o richiedere progetti faraonici che, perché troppo ambiziosi, rimarrebbero irrealizzabili.

Il Sup e tutti i poliziotti del Commissariato di Busto Arsizio chiedono a chi per primo parla di sicurezza di prendere una decisione, ovvero «quelle Istituzioni che hanno raccolto consensi in più occasioni, portando il vessillo della sicurezza e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione in prima linea – dicono ancora dal Sup – Di fatto, le false speranze di risoluzione al problema sono state alimentate dal progetto di adibire uno stabile idoneo alla sede del Comando Carabinieri della città, progetto naufragato tra le sterili ed infruttuose pastoie burocratiche».

Il Sup si interroga e punta dritto al Ministero dell’Interno guidato da Roberto Maroni che più volte ha definito la provincia di Varese il “laboratorio” dove ha auspicato sperimentazioni di protocolli operativi che, se risultati validi, verranno estesi in campo nazionale. Ma il sindacato si rivolge anche all’amministrazione comunale di Busto Arsizioperchè acquisisca lo stabile e, con il contributo di altri soggetti Istituzionali, la attrezzi in modo tale da creare un polo unico della Sicurezza, facendo convivere, nel rispetto delle autonomie, l’Arma dei Carabinieri con la Polizia di Stato.

Una Sala Operativa unica per migliorare la sicurezza, razionalizzare le risorse economiche, migliorare le condizioni del personale, ottimizzare il coordinamento tra le diverse Forze di Polizia, risparmiando spese di gestione e garantendo maggior presenza sul territorio.
Sarebbe un atto di coraggio, che potrebbe davvero fare la differenza, innovando e progredendo per il solo scopo di migliorare la qualità di vita degli operatori della Sicurezza e degli stessi cittadini di Busto Arsizio.

A chi obietterà, ancora una volta, che la spesa si ripercuoterà sui cittadini di Busto Arsizio Tedesco ricorda che: «In queste condizioni i bustesi stanno già pagando un caro prezzo per uno stabile inutilizzato e per le spese di gestione di due caserme poco decorose sia per l’utente, che per chi vi opera». Nella vicina Gallarate, amministrata dalla stessa compagine politica, l’Amministrazione Comunale ha deliberato l’ampliamento del Commissariato della Città e migliorato le condizioni di permanenza degli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, sfruttando situazioni contingenti di rivalutazione di aree ed arredi urbani esistenti che, altrimenti, sarebbero rimasti inutilizzati

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Gennaio 2010
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