Smaltimento irregolare di rifiuti, Mario Accarino nega le accuse

Udienza di convalida in carcere per i primi arrestati dell’operazione contro lo smaltimento illecito di rifiuti conclusa martedì dal Nucleo Operativo (NOE) Ecologico dei Carabinieri di Milano e dalla Procura di Busto Arsizio. Il sostituto procuratore Sabrina Ditaranto ha potuto sentire di fronte al gip Nicoletta Guerrero due degli arrestati di ieri, Myriam Battistello e Mario Accarino. La prima, apparsa molto provata, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. L’Accarino, fratello del principale imputato, Salvatore, ha invece risposto alle contestazioni del sostituto procuratore emerse dall’inchiesta, denominata Replay.
Mario Accarino ha ammesso di essere l’amministratore di fatto della ditta Schenone, di cui figurava come dipendente. Ha ammesso anche di avere in alcune occasioni dato mance a un dipendente di un altro degli arrestati, Antonio Marta (titolare di una delle aziende che ritiravano quanto inviato dagli Accarino, ora ai domiciliari), ma solo per non dover aspettare. Ha invece negato recisamente le accuse di associazione a delinquere, sostenendo di aver sempre mantenuto separati gli affari propri da quelli del fratello, in completa autonomia. E dunque di non saperne nulla. Non ha ammesso di aver preso parte a operazioni di miscelazione o "taroccamento" della tipologia di rifiuti, solo di aver effettuato delle cernite e unicamente per eveitare lamentele da parte di quanti poi ricevano i materiali di scarto.
Domani (giovedì 21 gennaio) saranno sentiti Salvatore e Francesco Accarino; venerdì 22 gennaio toccherà a tre persone ai domiciliari, ossia Marta, Gabriella Bragagnolo e Sabrina Battistello; lunedì prossimo saranno ascoltate altre tre persone ai domiciliari.