“Ribelle per amore” torna al teatro di via Dante

Una commedia per raccontare gli anni della Resistenza visti attraverso la canonica di un prete: appuntamento domenica 24 gennaio

Appuntamento con Castellanzateatro Domenica 24 Gennaio 2010 alle ore 16,30 al Teatro di Via Dante con la commedia teatrale "Ribelle per amore", di Massimiliano Paganini, Regia: M. Paganini e S. Farioli, portata in scena dalla Compagnia Entrata di Sicurezza. Il costo del biglietto è di € 7,00.
La vicenda si svolge in una valle montana del nord Italia (volutamente non viene specificato il luogo perché tale storia si sarebbe potuta svolgere in qualsiasi paese) nella casa di Don Clemente, parroco del luogo.
Il nostro curato vive con un giovane sacrista un po’ "fesso" (tale è il motivo per cui è stato riformato) e con la sorella zitella che gli fa da perpetua.
Quando l’8 settembre del 1943 il Generale Badoglio firma l’Armistizio con gli anglo-americani, il podestà del paese convince don Clemente ad ospitare in casa propria la giovane figlia con la scusa che essendo rimasto vedovo non è più in grado di provvedere alla sua educazione. In realtà egli teme per l’incolumità della figlia qualora dovessero giungere in paese le truppe alleate.
Dopo pochi giorni don Clemente accetta in casa anche un partigiano ferito, scampato miracolosamente ad uno scontro a fuoco con dei nazisti, dandogli la copertura di seminarista.
Tra i due giovani sboccia l’amore…

Si ride per le vicende che avvengono nella casa di un povero curato di montagna, ma nello stesso tempo si rivivono le fasi salienti della storia d’Italia dall’8 settembre 1943 fino al novembre del ’44, quando, a pochi mesi dalla Liberazione, termina la vicenda narrata.

La Compagnia Teatrale "Entrata di Sicurezza" gioca nuovamente la carta della comicità per giungere direttamente al cuore dello spettatore, convinta che il riso apra maggiormente le menti che non il pianto.

Monsignor Giovanni Barbareschi

Monsignor Barbareschi fu catturato il 16 agosto del 1944 (il giorno prima aveva celebrato la sua prima Messa) perchè di notte cerca di portare assistenza ad alcuni ebrei che da lì a poco saranno deportati. Rimane più di cinquanta giorni nel braccio politico del carcere di San Vittore, cella 102. Subisce interrogatori e torture.
Grazie all’intervento del Card. Schuster viene liberato. Quando ancora vestito da carcerato si reca dal Cardinale per ringraziarlo quest’ultimo gli si inginocchia davanti e lo definisce martire.
Con altri 5 amici pubblica il giornale clandestino "Il Ribelle". Per tale motivo quattro di loro, tra cui Teresio Olivelli, vengono fucilati o eliminati nei campi di concentramento.
Monsignor Barbareschi viene catturato altre due volte e sempre si salva per miracolo. Pochi giorni prima della Liberazione è uomo chiave nei colloqui con i tedeschi, mentre Schuster tratta coi fascisti.
Don Giovanni salva la vita anche a Indro Montanelli che lo definisce "Il Caronte della mia vita".
Le cronache raccontano che Monsignor Barbareschi abbia salvato circa 3000 ebrei. Per questo motivo è considerato uno dei Giusti di Israele.
Di questo ne va fiero.

Ecco l’intervento di Monsignor Giovanni Barbareschi dopo la rappresentazione a Castellanza dello spettacolo "Ribelle per Amore!"
Grazie…grazie…
Soprattutto perchè ho visto in sala tanti giovani ed è bello che conoscano la Storia così!
Ho portato la copia fotostatica di tutti i numeri del "Ribelle" , il giornale che allora noi pubblicavamo. Colonne di quel giornale eravamo in sei…quattro non sono tornati! Sono morti fucilati o nei campi di concentramento. Ma quella frase "Più che la tirannia temo la libertà portata in dono"…quella frase l’abbiamo scritta allora ed è qui su questa copia fotostatica di tutti i numeri.
Grazie alla compagnia perchè la Storia si impara così! Una lezione in classe non ci avrebbe fatto vibrare come abbiamo vibrato in questo momento.
Io sono vecchio e ho anche pianto, ma vi ho sentito uniti a me. Allora vuol dire che i miei morti, quelli che non sono tornati, questa sera sono qui! Tutti con noi! E vi dicono: grazie, perchè così si impara e si vive la Storia!
Grazie!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Gennaio 2010
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