Opposizione all’attacco: «Taglio del nastro nella stazione che non c’è»

Il consigliere di Castellanza Democratica Sergio Terzi attacca sindaco e giunta incapaci, a suo dire, di far rispettare gli accordi presi con Regione e Ferrovienord andando ad inaugurare solo la banchina

Il 30 gennaio a Castellanza si inaugurerà una stazione che non c’è. A dirlo è il consigliere comunale di opposizione Sergio Terzi che polemizza con sindaco e giunta a pochi giorni dall’apertura del tunnel ferroviario che by-passerà la città.  «Fino a venerdì mattina mi aspettavo novità incoraggianti – dice Terzi sul suo blog –  invece ho trovato sconforto ed un certo clima di delusione. Il motivo è presto detto: la verità non si può nascondere a lungo e l’amara verità di una stazione che non esiste è venuta a galla in tutta il suo putridume».

In sintesi Terzi fa un resoconto personale dello stato dell’arte:«il risultato fino ad oggi raggiunto dalla nostra amministrazione è il seguente: il 30 Gennaio viene inaugurata una stazione che non esiste. I disagi viabilistici e logistici saranno molti per un lasso di tempo ancora imprecisato, viene stabilito un servizio navetta inutile, senza orari precisati, che non considera il territorio (perché non parte da Castegnate, dico io? Che cosa ce ne facciamo di una navetta che fa vecchia-nuova stazione soltanto in alcuni orari? E’ ovvio che tutti proveranno ad andare in macchina direttamente alla nuova stazione… Sperando che i parcheggi siano sicuri e non bui piazzali alla mercè di chicchessia). La presunta stazione in zona Nizzolina / Castegnate  non è più considerata una priorità (leggi, non si farà mai, nonostante le promesse elettorali!).
La nuova stazione, che nei disegni originari doveva essere di interscambio, sarà la mera trasposizione di quella attuale. Quindi, per un tempo che non è dato conoscere, non ci sarà alcun treno delle FS che fermerà in prossimità della nuova stazione. Della cessione del sedime c’è solo una misera traccia negli striminziti verbali dei collegi di vigilanza.  L’attuale amministrazione non ha sottoscritto un bel niente, fidandosi della Regione (e che bel fidarsi!). Le minoranze hanno chiesto più volte lumi sulla vicenda, senza ottenere praticamente risposta certo. Il motivo dell’inaugurazione è a soli fini elettorali. La sicurezza e la comodità dei pendolari castellanzesi non interessa alla Regione e al suo Governatore “a vita”. Il nastro verrà tagliato da esponenti dell’attuale PDL, quando l’opera è stata finanziata e voluta dai governi di centrosinistra. Si sa che in politica la memoria è sempre corta. Il nostro Comune, nella figura dei suoi amministratori, accetta supinamente questo trattamento, essendo dello stesso colore politico della Regione, nonché della Provincia e dell’intero Stato».

l lungo elenco del consigliere di Castellanza Democratica si ferma qui ma Terzi si sofferma sul malcontento che regna anche nella stanza del sindaco e rincara la dose: «Scommettiamo che inizierà la tiritera dello scarica barile? Il Comune sulla Regione, la Regione sulle FNM, e non so poi su chi altro. A mio avviso questa gestione cosi raffazzonata, che arriva a conclusione di un progetto gigantesco (120 milioni di euro! di cui Castellanza ne dovrebbe pagare solo 1,8), è il segno tangibile dell’incapacità di chi ci sta amministrando. La colpa, visto che in politica di colpe si parla, è da addurre all’intero tavolo di lavoro che ha gestito la vicenda. La nostra Città ai tavoli di lavoro è stata rappresentata dal Sindaco e dall’Assessore al Governo del Territorio, quindi la responsabilità di questo risultato squallido è tutta loro».

Secondo il consigliere di Castellanza Democratica l’unica speranza è «incrociare le dita, sperando che la nuova stazione (che ancora non esiste, essendo un cantiere) riesca a funzionare ad un regime accettabile, che venga finita in tempi brevi (e certi!), che la viabilità venga sistemata, che gli accordi del 2001 siano fatti rispettare fino in fondo. Purtroppo per tutto questo ci dobbiamo fidare delle stesse persone che finora ci hanno amministrato, sia in Comune che in Regione. Vi è poi ancora in sospeso il famoso Raccordo Y. Purtroppo anche qui le informazioni che arrivano non sono rassicuranti, ne sentiremo parlare a lungo (almeno fino ad Expo 2015)».

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Pubblicato il 25 Gennaio 2010
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