Malpensa Express, “soffiate” a Busto diciotto fermate al giorno

Il treno dedicato per l’aeroporto lascia di nuovo i bustocchi a piedi, sia pure solo uin alcuni orari della giornata, e i pendolari sempre meno disposti ad aver pazienza tornano a far sentire la loro voce. Come Erika Crolla, abbonata, che commentando le legnanze dei compagni di (s)ventura, così ci scrive: "oltre a concordare pienamente con quanto scritto a Voi ieri dalla mia collega di treno, segnalo che sono state soppresse ben 7 corse del Malpensa Express da Milano a Busto Arsizio. Ovvero i treni in partenza da Cadorna alle ore 12.30,13.30,14.30,15.30 non fermano più a Busto A.! Ringrazio le Ferrovienord per averci tolto anche questo servizio". La pendolare "ingrata", se sbaglia, lo fa per difetto, perchè dall’azienda fanno saperne di averne soppresse non 7, ma 9 di fermate in ognuna delle due direzioni – per Malpensa o per Milano. Ossia 18 corse in meno sulla cinquantina disponibili dalla mattina alla sera. Ciò avviene nell’ambito di una politica di incremento del collegamento point-to-point fra Milano e Malpensa. E se il numero che ci è stato riferito è esatto, coincide giusto con quello dei treni diretti (18) citati nei programmi di potenziamento dei collegamenti per l’aeroporto.

In pratica, quando ancora la potenzialità del doppio binario resta inespressa in termini di treni viaggianti, si torna a insistere sull’idea del collegamento dedicato per cui era nato il Malpensa Express. Secondo questa, il viaggiatore diretto fra il capoluogo e l’aeroporto può chiudersi, nella sua mezz’ora scarsa di viaggio, nel suo bravo "vagone d’avorio" e dimenticare il territorio che gli scorre intorno, fatto di pendolari accalcati (e accaldati, o refrigerati). Inutile dire che questa prassi "coloniale" a Busto non è mai piaciuta: e c’è voluto del bello e del buono, da parte di una città non molto in grado di farsi valere in alto loco, per ottenere dapprima una, poi tutte le fermate orarie del semivuoto gioiellino delle Nord.

Sotto elezioni ogni taglio del nastro e ogni polemica rischiano di essere strumentali. Lo sappiamo. Tanto vale dare direttamente la parola a chi fa politica a livello locale (senza elezioni imminenti) ed è pendolare "cronico", come il consigliere comunale del PD Alessandro Berteotti. «È vero, ci saranno meno fermate del Malpensa Express: si lasciano quelle negli orari dei pendolari, si tolgono quelle nella fascia centrale della giornata» constata. «Però è un passo indietro. Con una mano ci danno, con l’altra ci tolgono: e Busto torna un colabrodo, almeno per ora». Manca la grande promessa, osserva il consigliere, «la Milano-Malpensa usufruibile come linea ordinaria», cosa incompatibile con la volontà di promuovere il servizio point-to-point. L’impressione è che si stia cercando di tenere precariamente insieme opzioni inconciliabili, "in attesa di": «è una rete embrionale, così» aggiunge Berteotti, «ora che c’è il tunnel a doppia canna dovremmo vedere subito gli effetti del potenziamento della linea, con nuove corse che per ora non ci sono e minori ritardi. Ma se abbiamo due binari, perchè ieri sera siamo stati fermi a Rescaldina dieci minuti in attesa dell’incrocio con il treno che veniva da Busto?» Morale: era proprio necessario "correre" a questa inaugurazione? «E poi, a Castellanza, basta parole e sotto con i fatti: levino quei binari non più utilizzati dalla superficie e restituiscano al Comune il terreno».
Senza farsi venire la sindrome di Calimero, resta il dubbio che si corra a migliorare il servizio "di lusso" chiedendo ancora qualche pazienza a chi l’ha esaurita molti anni fa. «Chiarire questo orario che ora è un guazzabuglio, e potenziare al più presto le corse locali al livello ora consentito dalla linea» sono le richieste che Berteotti esplicita, senza dubbio a nome di più di un utente.