Pedemontana, la voce della protesta: “Ci hanno rotto i polmoni”

Lontano dal "chilometro zero" va in scena la contestazione: insieme destra econazionalista, Legambiente e gli espropriati di Lozza. "Mafia e 'ndrangheta li prendiamo a calci in c..." Di Simine: "I cantieri resteranno per decenni"

"For-mi-goni, ci hai rotto i polmoni". Lo slogan non è nuovo. Lo si urlava già dieci anni fa alle manifestazioni ambientaliste contro l’ampliamento di Malpensa. Troppo tardi per evitare uno scempio bipartisan allora, troppo allora per evitarne un altro oggi. Una protesta sempre numericamente limitatamente, controcorrente, contro l’ideologia unica dello sviluppo a tutti i costi, del "chi si ferma è perduto". Anche oggi, 6 febbraio 2010, mentre a un chilometro in linea d’aria le luci della ribalta si accendevano sulla prima pietra della fatidica Pedemontana, attesa da decenni, i "contrari" hanno manifestato in via per Fagnano, non lontano da MalpensaFiere. Una cinquantina di persone, ben determinate a farsi sentire nonostante la causa meritasse maggiore partecipazione (e qualche assenza andrà giustificata). Insieme uno schieramento a prima vista improbabile, ma che in realtà ha un suo perchè: dall’econazionalismo insubre al rosso-verde, dall’ecologismo con radici a destra e a quello col cuore a sinistra, da Excalibur a Legambiente, con la benedizione dell’Osvo, l’osservatorio per la salvaguardia della Valle Olona formato da un’aggregazione di gruppi locali. Ben separati, gli uni su un lato della strada gli altri dall’altro, ma solo pro forma, visto che strette di mano e pacche sulle spalle non mancavano. E convinti di tesi comuni: che la Pedemontana peggiorerà la situazione, con ulteriori attrattori di traffico, invece di migliorarla; che le merci vanno tolte dalle strade e messe su ferro (a Busto si fa e si farà, ma a beneficio esclusivamente altrui); che si deve sviluppare il trasporto pubblico; che la devastazione di un territorio fragile, sovrappopolato eppure ricco di bellezza vada fermata. Buon ultimo, che le grandi opere danno una sponda alla criminalità organizzata: «noi mafia e ‘ndrangheta non le vogliamo, già dominano Milano, ma noi li prendiamo a calci nel c…»

Galleria fotografica

Protesta contro la Pedemontana 4 di 15

– Gli espropriati: «indennizzi troppo bassi»

Da Lozza viene un nutrito gruppetto di persone "armate" di cartelli. Si sentono svenduti. Per fare spazio alla nuova tangenziale sud di Varese due palazzine gemelle e una villa dovranno essere abbattuti, a luglio quindici famiglie dovranno lasciare le loro case, risalenti a una generazione fa. «Gli indennizzi sono troppo bassi» fa una lozzese, «li calcolano detrendo un "coefficiente di vetustà" dal valore degli immobili e "dimenticandosi" di tenere conto delle migliorie che a spese nostre abbiamo fatto negli anni. Valutare 80 mq a 100.000 euro non ti dà le risorse per comprarti casa nel mercato d’oggi. Tra pochi mesi dovremo essere fuori, ma Pedemontana se la prende comoda: non abbiamo ancora in mano una carta che una».

– Voci dalla contestazione

Walter Girardi, della federazione dei Verdi, candidato alle ormai imminenti elezioni, commenta amaro. «L’ennesimo scempio» brontola «è il modus operandi all’italiana, si fa ciò che non serve e a costi tripli di quanto si farebbe in altri Paesi. L’autostrada non risolverà i problemi, si deve puntare sulla ‘cura del ferro’, guardate la ferrovia per Malpensa che a tutt’oggi funziona "a metà", offrendo solo un servizio molto limitato ai pendolari di Ferno e Lonate». E giusto per gentile concessione, con dieci anni di ritardo, dell’assessore regionale competente.

Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, guida la piccola ma vocale pattuglia del Cigno Verde, con soci e amici di Busto, di Cassano Magnago (un circolo che si è sempre distinto), di Tradate. «Il progetto della Pedemontana non è di buona qualità» denuncia. «Le centinaia di prescrizioni costringeranno a rifarlo in gran parte. Siamo alle solite, la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi, e i cantieri resteranno attivi per decenni. Ovviamente speriamo di no: e se la nostra protesta servirà a evitare questo scenario, tanto meglio». Mancano, aggiunge, piani di mobilità e di tutela del territorio per le zone aggredite dall’infrastruttura e dai suoi svincoli e bretelle. La Milano-Meda, su cui per quindici chilometri si innesterà l’autostrada, è già intasata oggi, e i soldi per il suo allargamento non ci sono ancora, aggiunge. Oltretutto per farli si andrebbe a toccare il bosco delle Querce vicino a Seveso, area delicatissima e ancora inquinata dall diossina del disastro industriale del 1976. «Chiediamo garanzie che intorno a Pedemontana non si costruiranno poli logistici e centri commerciali». Ma è come chiedere a due squadre di basket di fare 0-0. «Non deve accadere che ciò che in Svizzera va su ferro venga scaricato negli interporti lombardi per proseguire su Tir fino in Sicilia. Del resto la lobby dei trasportatori in parlamento si fa valere, e le ferrovie non consentono al trasporto merci di decollare». Vorrà dire che ci penserà Malpensa. Ovviamente servita da colonne di Tir via Pedemontana.

Checco Lattuada, consigliere comunale del PdL in odore di candidature regionali, non si tira indietro. «Magari fossimo di fronte a un’opera inutile: è dannosa!» esclama. «Non è solo questione ambientale, di rispetto a campi e boschi, ma di cultura, di identità di ogni territorio che viene meno, travolta dal magma della Città Infinita. Si disumanizza la terra». Che anche nel pensiero della destra radicale ha storicamente importanza.

Gianfredo Ruggiero, per Excalibur,  denuncia in Pedemontana «l’ennesima dimostrazione che non vige una logica di utilità sociale ma solo l’interesse speculativo». Non si contesta, sostiene, l’infrastruttura in sè e per sè, ma tutto il modello di sviluppo cui sottende. «Dopo l’autostrada avremo centri comemrciali e capannoni in cui si stoccherà e venderà merce prodotta all’estero. Lavoro? Ci sarà, ma per stranieri disposti ad assoggettarsi a condizioni di sfruttamento»

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Febbraio 2010
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Protesta contro la Pedemontana 4 di 15

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.