Valmorea, che farne? Metrò o trenino turistico

Anche il sindaco di Castellanza prende posizione: «Si ad un trenino turistico». In molti, però, scommettono anche su un uso metropolitano da Cairate a Busto per togliere un po' di traffico dalle strade

«Se tutti i sindaci sono d’accordo e decidono di spingere insieme perchè la ferrovia della Valmorea venga riattivata per l’Expo 2015 io sarò con loro per fare si che questo avvenga. Sono un po’ scettico sulla funzione di metropolitana leggera che potrebbe avere ma sono favorevole ad una ferrovia turistica». Per Fabrizio Farisoglio, sindaco di Castellanza, la ferrovia della Valmorea rappresenta un’opportunità più turistica che di servizio ma in molti scommettono, invece, su una riattivazione che rivoluzioni il modo di intendere gli spostamenti nell’area tra Busto Arsizio e la Valle Olona. A dirlo sono in diversi: appassionati di ferrovia, ambientalisti e cittadini che continuano a scrivere alle redazioni dei giornali (compresa Varesenews) portando avanti un’idea, quella della mobilità locale su ferro.

Torna sull’argomento l’amministratore delegato di Siemens Vai Giuseppe Ferrario che già Il percorso della Ferrovia della Valmorearecentemente avevamo ospitato sulle pagine di Varesenews per spiegare l’idea di metropolitana leggera applicata alla ferrovia della Valmorea. Lo fa sul sito Castellanzainrete spiegando come la vecchia linea abbandonata possa essere agganciata alla linea di superficie, appena dismessa dalle Ferrovienord, all’altezza del ponte sull’Olona. Nel progetto di Ferrario c’è l’idea di una ferrovia che da Fagnano Olona possa arrivare fino a Busto Arsizio, passando dalla vecchia e dalla nuova stazione di Castellanza e proseguendo fino a Busto Fnm e Busto Fs. Se così fosse la mobilità interna all’area tra Busto e Fagnano potrebbe essere rivoluzionata con un treno ad alta frequenza sull’esempio del trenino della Val Venosta: «All’uso metropolitano potrebbe associarsi tranquillamente quello turistico, in questo caso ricollegandosi alla tratta già recuperata a questo fine tra Malnate e Mendrisio. Vorrei precisare che questo approfondimento tecnico non ha la pretesa di prefigurare soluzioni, ma solo di sostenere il fatto che, volendo cercarle, le soluzioni ci potrebbero essere, compatibili sia con le esigenze di viabilità sia con il desiderio, chiaramente espresso da più amministrazioni dei comuni della Valle Olona, di offrire collegamenti migliori ai propri residenti. E quindi la riapertura della ferrovia della Valmorea potrebbe essere un’opera non tanto “vagheggiata”, ma seriamente valutata».

L’unico problema sarebbe l’attraversamento a raso all’incrocio tra il Sempione e via Matteotti ma, secondo Ferrario, il disagio di un treno che viaggia a 40 km/h sarebbe minimo rispetto a quello che provocava il Malpensa Express in quanto «le sbarre si abbasserebbero e rialzerebbero nel giro di un minuto». La soluzione prospettata per far incontrare i due binari è interessante ed è ottimamente spiegata nel suo intervento su Castellanzainrete e prevede il rifacimento del tratto dalla vecchia stazione alla ex-centrale Enel del sedime ferroviario e del ponte sull’Olona in modo da armonizzare i due livelli. I binari della Valmorea, infatti, arrivano poco sotto e, con opere a basso impatto economico, potrebbero essere ricongiunti. Ferrario ci tiene a sottolineare che l’intento non è quello di fornire soluzioni ad un problema ma solo quello di far capire che l’opera è fattibile senza grandi stravolgimenti. Toccherà ora alla politica decidere che cosa fare: se vincerà la voglia di togliere le auto dalla strada e favorire il traffico su rotaia la Valmorea potrebbe davvero fare bene a tutta la zona, se si vorrà pensare ad un treno turistico il risultato non è scontato (dato che la zona ha una tradizione turistica insesistente), se si vorrà lasciare tutto com’è i finanziamenti di Expo 2015 per la Valle Olona saranno più difficili da raggiungere e il traffico automobilistico avrà vinto ancora.


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Pubblicato il 15 Febbraio 2010
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