Puntare sulla cultura per far ripartire la società

Inaugurato l'anno accademico. Didattica, ricerca e qualità al centro degli interventi, ma anche la nuova stazione di Castellanza

A quasi vent’anni dalla sua nascita, è tempo di bilanci per l’Università Carlo Cattaneo. L’occasione è stata l’inaugurazione dell’anno accademico 2009/2010 che si è svolta oggi, lunedì 15 febbraio, alla presenza di docenti e rettori di altre università e di esponenti del mondo politico, militare ed economico del territorio. Un bilancio che, secondo il rettore Andrea Taroni, vede l’ateneo castellanzese in costante crescita, ma senza tradire l’anima che fin dall’inizio aveva voluto darsi: quella cioè di un’università piccola incentrata sulla qualità didattica e sul rapporto con il mondo dell’imprenditoria. Il rettore non nasconde però alcune preoccupazioni. «Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una stagione di provvedimenti legislativi penalizzanti sia per gli atenei privato che pubblici. Per la didattica, in particolare, stiamo attraversando un momento di rapidi, anzi troppo rapidi, cambiamenti nella struttura dei corsi di laurea». Per questo, sia Taroni che il presidente Liuc, Paolo Lamberti, hanno sottolineato con rammarico l’assenza del presidente della Lombardia Roberto Formigoni (assente per impegni istituzionali e rappresentato dall’assessore Raffaele Cattaneo, ndr) a cui non hanno potuto chiedere informazioni sui provvedimenti della Regione a sostegno dell’istruzione superiore, delle attività didattiche e della ricerca. Preoccupazioni che però si confrontano con una serie di risultati positivi della Liuc che per Taroni sono «un incentivo a proseguire il cammino. L’internazionalizzazione, gli stage, i tirocini, l’ingresso relativamente veloce dei neolaureati nel mondo del lavoro, la ricerca con anche la partecipazione ai “Progetti di interesse nazionale” sono scelte qualificanti e distintive per la nostra università».
Quella di oggi, quindi, è stata l’occasione per riflettere su ciò che accade dentro e fuori il mondo accademico, ma soprattutto sul suturo. «Se fossimo un paese arretrato – spiega Lamberti – e dovessimo decidere in quale settore impiegare le scarse risorse disponibili, sarebbe saggio optare per l’elevazione culturale. Nessun organismo sociale, nessuna istituzione, nessuna impresa potrà sopravvivere alle difficoltà se non saprà trovare in sé stessa l’energia, la volontà e la forza di superare le difficoltà». Un investimento che secondo Lamberti deve però essere soggetto, così come lo sono quelli in infrastrutture, a un sistema di controllo. Ed è stato proprio questo l’argomento trattato dal professor Gianfranco Rebora nella sua prolusione “La valutazione nei sistemi universitari: come promuovere qualità, apprendimento e innovazione".
La cerimonia è stata quindi un’occasione per riflettere, ma anche per affrontare un problema molto più “materiale”, ma ugualmente importante per un’università frequentata da giovani studenti. Il presidente Lamberti, in modo un po’ scherzoso, ha infatti approfittato della presenza di Cattaneo per porre l’accento sul problema della stazione di Castellanza. «Il tunnel è sicuramente una grossa opera, ma la nuova stazione è molto distante dall’università e questo è sicuramente un problema per i nostri studenti». Insomma, al primo posto la didattica, ma anche raggiungere velocemente e comodamente gli atenei, lo sanno bene gli universitari di tutto il mondo, è una questione non da poco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2010
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