Fortis: “Farei un figlio con Alanis Morissette”

Il cantautore si è raccontato in una serata alla libreria Boragno: «La musica ha assorbito la mia vita, è stata la mia amante gelosissima»

alberto fortis busto arsizio «Sono una persona che crede, questo è certo. In quale religione invece non l’ho ancora capito». È autentico Alberto Fortis nel suo raccontarsi al pubblico che ieri sera lo ha accolto alla libreria Boragno di Busto Arsizio. L’occasione era la presentazione di "Al che fine ha fatto Yude?" (Alberti Editore), l’autobiografia scritta dal cantautore e appena arrivata negli scaffali delle librerie italiane. L’intervista, condotta dal giornalista Michele Mancino, ha fatto emergere la persona, ancor più che il personaggio. Quella del giovane Fortis legato da un amore profondo alla sua famiglia e che, di fronte alla sicurezza di una carriera in medicina, ha scelto l’incertezza pur di seguire la sua passione. Ma anche quella del cantautore libero e anticonformista che ha creato capolavori come "Settembre" e "Il duomo di notte". Come nel libro anche nel suo svelarsi traspare l’affetto per le persone che più hanno inciso nella sua vita: il padre e la complicità riscoperta, la madre scomparsa quando lui aveva 18 anni, la "zia Maga" che più ha creduto nel suo talento artistico e lo zio al quale è stato dedicato il meraviglioso pezzo "La sedia di lillà". «Non ho avuto figli, questa cosa apre in me da tempo delle grandi riflessioni – ha rivelato -. Penso spesso a cosa può avermi impedito di legarmi a una donna e di costruire con lei una famiglia. C’è forse una parte infantile di me che non riesce ad affrontare questo aspetto e detto un po’ banalmente è quel Peter Pan che vive in ogni artista. Ma poi guardo i grandi della musica internazionale, pensiamo a Bono così impegnato nella musica e anche nella missione sociale che comunque è riuscito a crearsi una famiglia sua, allora la mia riflessione si riapre. L’assenza di condivisione è una mancanza forte nella vita. E magari quando si arriverà a fine corsa potrei accorgermi che la musica è stata la mia amante gelossisima, che mi ha assorbito completamente».

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Alberto Fortis alla libreria Boragno 4 di 11

alberto fortis michele mancino busto arsizio Fortis ha parlato della sua carriera, dell’assenza per sei anni dalla scena musicale italiana e delle culture che più lo hanno ispirato negli anni. Oggi il panorama è cambiato molto, segnato da un comparire di artisti "mordi e fuggi". Su questo il giudizio del cantautore di Domodossola è molto duro: «Solo il 20 per cento di questo settore è fatto oggi di persone serie. Il magma musicale è forte ma il meccanismo che lo gestisce è contorto e scemo – dice -. Lo si vede perchè alla fine i risultati non arrivano. Sono pochi i veri cacciatori di talenti che sanno lavorare e far crescere gli artisti. Penso ad esempio a Caterina Caselli che ha offerto al pubblico Elisa, Bocelli e i Negroamaro. Ma lei è un’artigiana del mestiere, nel senso più positivo del termine è una che lo sa fare che mette al centro la sua parte personale. Purtroppo ci sono invece troppi delinquenti legalizzati».

Tra i casi che più fanno discutere c’è anche quello di Morgan escluso da San Remo dopo le sue dichiarazioni sul consumo di droga, ma che forse al festival in qualche modo apparirà. «È un atteggiamento che mi insospettisce – ha commentato Fortis -. Fermo restando che stiamo parlando di un grande artista mi chiedo il perché sia stata creata tutta questa polemica e perchè Morgan debba pagare un prezzo così alto per le sue dichiarazioni. Mi fa più "strategia" che reale scoop giornalistico». Al festival Fortis non c’è mai andato, un po’ per scelta un po’ per destino.  C’è andata però, come ospite, Alanis Morissette, della quale non lo nasconde ha un’adorazione. «È una donna stupenda – rivela il cantautore cogliendo l’attimo – E un figlio con lei? Ecco, sì, lo farei subito».

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Pubblicato il 16 Febbraio 2010
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