I colleghi del benzinaio ucciso: “Angelo era uno di famiglia”
Ancora increduli gli amici della vittima. Il presidente nazionale della categoria, Luca Squeri, ha invitato i benzinai lombardi a chiudere per un’ora gli impianti durante i funerali
«Avremmo dovuto vederci in settimana, per chiacchierare un po’, invece… non riesco ancora a crederci». C’è amarezza, stupore, tra i colleghi di Angelo Canavesi. Il benzinaio di Gorla, ucciso questa mattina davanti al suo distributore di via Monte Grappa, era un amico, uno di famiglia per molti di loro. Ora rimane la rabbia: «Siamo senza parole – racconta Alessandro Castiglioni, vice direttore di Ascom Busto Arsizio -. Certo che lo conoscevamo, era sempre disponibile e gioviale. Angelo era nostro associato da molti anni, uno di quegli imprenditori che riconosci da lontano per la passione e l’amore che metteva nel lavoro. Ci eravamo incontrati per curare il passaggio della sua attività alla figlia e pochi giorni fa mi ha chiamato dicendomi che sarebbe venuto a trovarmi per parlare un po’». Era una persona solare Angelo, con la passione per la bicicletta ereditata dal padre, campione del passato ed era anche impegnato nell’attività di un gruppo sportivo locale. Era una figura importante anche per i colleghi: «Da quando lo conosco non si è mai tirato indietro, era a disposizione quando si trattava di aiutare qualcuno o dare consigli, la sua esperienza era preziosa. Ma il suo lavoro purtroppo ha dei grossi rischi». E quello capitato ad Angelo è stato il peggiore. «È stato colpito nel momento più pericoloso, quando si ritira l’incasso del fine settimana – continua Castiglioni -. Qualcuno probabilmente lo stava tenendo d’occhio ed ha approfittato di quel momento». Attorno alla famiglia Canavesi si è stretta tutta l’associazione nazionale. Un commento è arrivato anche dal presidente della Figisc di Confcommercio, la federazione gestori carburante, Luca Squeri: «L’assassinio del collega di Varese – dice – colpisce tutta la categoria. Siamo stanchi di contare i caduti in prima linea fra i colleghi che aprono ogni giorno l’impianto e forniscono un servizio ai cittadini senza sapere da che parte doversi aspettare un’aggressione». Squeri ha invitato i benzinai di tutta la Lombardia a partecipare al dolore della famiglia osservando un’ora di chiusura degli impianti in concomitanza con i funerali. «Alle forze dell’ordine chiediamo di intensificare e rafforzare gli strumenti necessari per il presidio del territorio e per la prevenzione. La sicurezza che è il primo presupposto per poter esercitare liberamente e serenamente la propria attività».
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