Il bilancio “con l’anima” raschia il fondo del barile

Spese da razionalizzare, sulle entrate si conta su recupero tributi, multe (in vista controlli sulle emissioni), su ingenti fondi regionali e provinciali legati ad Accam. Oneri di urbanizzazione ancora una volta "tappabuchi"

Ancora un bilancio da vacche magre, che fa di necessità virtù. È quanto emerso dalla relazione in commissione dell’assessore alla partita, Giovanni Paolo Crespi: era la prima di tre sedute di commissione dedicate al bilancio di previsione 2010, propedeutiche al voto previsto per la seduta di consiglio comunale dell’11 marzo. In vista qualche aumento per i costi di alcune tariffe, e più multe a bilancio. «Magre risorse» ammetteva Crespi in avvio, pur addolcendo la pillola con una serie di riferimenti a «un bilancio con l’anima» dotato di un filo conduttore legato alla memoria e all’identità locale, prontamente liquidati come amenità dalle opposizioni.

Entrate: recupero dell’evasione, multe, oneri di urbanizzazione e fondi legati ad Accam
Stando alle cifre, per le entrate del bilancio comunale siamo a quota 64,3 milioni di euro, «molto soddisfacente e confortante» rispetto alle propsettive di un anno fa. Fra le componenti straordinarie si conta soprattutto su accertamenti fiscali, lotta all’evasione e multe. Circa 1,5 milioni in accertamenti della Tarsu – mezzo milione in più dell’anno scorso (sempre alla voce rifiuti, l’ipotesi è che dall’anno prossimo si passi dalla tassa, la Tarsu, alla tariffa, la TIA), poi i proventi da Prealpi gas, circa 700mila euro; 300mila euro circa dalla lotta all’evasione dell’Ici. Imposte su pubblicità e occupazione di suolo pubblico dovrebbero fruttare altrettanto. Sempre in tema di tasse e lotta all’evasione, si cercherà di dare seguito ad una convenzione con l’agenzia delle entrate, visto che se l’agenzia recupera qualcosa su segnalazione del Comune, questo ottiene il 30% del riscosso.
Per le multe elevate dai vigili urbani, capitolo sempre sgradito, c’è un aumento della previsione di circa 550mila euro. «Non vorrei vedere sui giornale di domani lamentele che si farà cassa» avverte l’assessore: con quella che riconosce essere una classica excusatio non petita: «è un aumento strutturale che si vedrà riproposto nel 2010 e 2011, legato alle iniziative dell’assessore Fazio per la sicurezza». Queste comprenderanno dall’inizio di marzo anche i controlli con l’opacimetro sulle emissioni, dapprima sui mezzi pubblici poi sulle auto privati. Quindi, prevedibilmente, altre multe.
Maggiori entrate sono previste dall’addizionale Irpef: qui il problema è fare chiarezza su dati reddituali che risalgono al 2006, un anno prima che la tassa venisse adottata dall’amministrazione Farioli.

Edilizia, alienazioni e trasferimenti: cifre enormi e colpi a vuoto
Una potente fonte attesa di entrate è quella da oneri di urbanizzazione, latitanti negli ultimi due anni causa crisi. Ben 12.270.000 euro l’incasso previsto, sulla base di grossi progetti di privati come quelli targati Soceba (piazza Vittorio Emanuele II e dintorni) e Tecnocovering (area ex ferrovie Nord), ma non vanno dimenticati quelli "minori" sulla zona industriale, che pure nel 2009 ha vissuto una sorta di "anno zero". Alla voce alienazioni del patrimonio comunale, nel 2009 non si è risolto nulla «anche per impedimenti operativi indipendenti dall’amministrazione», nonostante gli annunci fatti a fine 2008. «La mission in cui è coinvolta Agesp servizi è di valorizzare gli immobili: il nostro patrimonio ha una reddività sul 4%, a Varese nel 2008 era circa il 12%».
Sui trasferimenti in arrivo, la partita più grossa è legata ad Accam e ai 24 milioni attesi da provincia e regione per le operazioni legate al revamping, ossia al rinnovo strutturale dell’impianto, e in particolare al recupero ecologico delle zone circostanti. La Regione in compenso "sforbicia" sui trasferimenti per i servizi sociali.

Spese: l’imperativo è razionalizzare
«L’ottica di gestione della spesa» annuncia Crespi sarà la stessa dello scorso anno, razionalizzarle. Necessariamente saliranno, con le nuove assunzioni, quelle per il personale, oggi sui 18-19 milioni. Alle spese sui mutui, circa 13 mln tra capitale e interessi; altri capitoli abbastanza considerevoli riguardano le varie convenzioni con l’Università dell’Insubria, con il Teatro Sociale,  con asili e scuole. La spesa corrente tocca i 72,9 milioni: il buco con le entrate viene "tappato" con l’applicazione di oneri di urbanizzazione, il 63,5% di quelli previsti contro il 75% applicato nel bilancio di previsione 2009.
Sui servizi a domanda individuale si mira a un tasso di copertura del 60%, per ora siamo poco oltre il 50. Alcune tariffe per i servizi del comune e di Agesp saranno quindi leggermente aumentate. Aumenti da controbilanciare con la valutazione di un quoziente correttivo per i pagamenti dei servizi – forse vicino nello spirito al quoziente familiare già più volte caldeggiato. Sui servizi sociali, che da soli ingoiano circa 8 milioni di spesa corrente, Crespi citava ad esempio degli asili nido, dove man mano si avvicina l’obiettivo europeo di un 33% di copertura della popolazione. Oltre il 90% delle domande, al momento, trova risposta. Alle spese sociali resta aggregato come fondo straordinario il Fondo famiglia e lavoro in aiuto a chi è colpito dalla crisi e si trova in ristrettezze economiche.

Sport e cultura: Atene, Sparta e… Busto Arsizio
Sport e cultura vanno a braccetto: «Busto deve rimanere una città viva che offre iniziative e spazi ai suoi cittadini. Vogliamo far convivere “Sparta” (sport) e “Atene” (cultura)» dirà Crespi, attirandosi le ironiche reprimende dei commissari di minoranza per gli arditi paragoni che faranno rivoltare nella tomba filosofi e discoboli. Sono previsti «interventi manutentivi sugli impianti sportivi, ma anche ampliativi», perchè Busto sarà candidata ad ospitare partite degli europei di pallavolo. Sul piano culturale si darà il via ad interventi «prodromici a quella fondazione culturale che dovrà coinvolgere il Sociale e recuperarne lo stabile storico», e si agirà per il recupero e la fruibilità delle varie ville storiche, a partire da Calcaterra (dove ha trovato casa L’istituto di formazione per il cinema intitolato al maestro Antonioni), Tosi-Ottolini eccetera.

Agesp servizi e gli affidamenti "in house": un risparmio da reinvestire
Infine, il capitolo Agesp Servizi, la "patrimoniale" cui si sono affidati verde, patrimonio, lavori pubblici e quant’altro, rendendo «lungo e difficile» elaborare il bilancio, alla luce proprio dei servizi trasferiti. Il suo budget «sostanzialmente è in pareggio»: affidandole in house i servizi succitati si è calcolato che il Comune risparmi un 10% circa, nonostante un piccolo aumento del costo della gestione dei rifiuti. Parliamo di una cifra sui 400mila euro, «che sarà reinvestita su Agesp per il settore pulizia. Non è una regalia» si affretta a chiarire Crespi: i soldi saranno utilizzati anche per la pulizia dei condotti di scarico, onde evitare allagamenti.

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Pubblicato il 23 Febbraio 2010
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