Benzinaio ucciso, si attendono i riscontri del RIS

Lavoro investigativo "sottotraccia" per i carabinieri che puntano i loro sospetti su balordi della zona. Un elemento di prova importante potrebbe venire dalle analisi sull'auto della vittima, con cui si era allontanato l'assassino

vicine alla svolta le indagini sull'omicidio del benzinaio di Gorla Minore angelo canavesiL’indagine sul delitto di Gorla Minore, costato la vita al benzinaio Angelo Canavesi, potrebbe essere vicina ad una svolta, pur risultando ufficiosamente, al momento, in standby. Le fonti investigative si mantengono abbottonate. I carabinieri della compagnia di Saronno, competente per territorio, stanno svolgendo un ampio lavoro sottotraccia, ascoltando chiunque possa in qualche modo avere informazioni utili, a partire dalla persona che trovò Canavesi morente e intravide l’omicida che si allontanava. Sono state verificate le posizioni di altri individui riconducibili a episodi simili – numerose le perquisizioni, ieri, a carico di personaggi noti. I sospetti sarebbero concentrati su poche persone, la tesi è quella di un delitto compiuto da un balordo della zona, come tenderebbe ad indicare anche il luogo prescelto per abbandonare l’auto rubata alla vittima. L’elemento di peso potrebbe essere quello portato dal RIS di Parma sulla base delle tracce che l’omicida ha lasciato nella Ford Fiesta del benzinaio, con cui si era allontanato in tutta fretta dopo la tragica conclusione di quello che voleva essere un rapido "colpo" per arraffare l’incasso del fine settimana. Invece di qualche migliaio di euro facili, gli porterà decenni di galera.

Certo non ha aiutato inizialmente la mancanza di una telecamera di sicurezza presso la pompa, che avrebbe potuto fornire qualche elemento in più: saranno comunque le tracce biologiche lasciate dall’assassino che per pochi soldi ha sparato al gestore del distributore in pieno centro di Prospiano, l’elemento che tutti attendono per aggiungere un elemento probante oggettivo e scientificamente inoppugnabile a supposizioni e sospetti che si cerca di corroborare tramite gli strumenti di indagine tradizionali. Non si escludono novità già entro la giornata, ma la prudenza e la discrezione restano ovviamente d’obbligo.
La famiglia della vittima in testa, ma anche la comunità della Valle Olona e tutta la categoria dei benzinai, colpite dolorosamente dall’accaduto, attendono verità e giustizia, chiedono un’identificazione chiara del responsabile di un così grave delitto. Che secondo i familiari, doveva conoscere l’uomo che avrebbe poi ucciso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Febbraio 2010
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