Blocco del traffico, ci credono (quasi) tutti

La proposta del sindaco di Milano Moratti e del suo collega di Torino Chiamparino sposata da Varese e Gallarate. Fontana: "Province, Regioni e Stato si rendano conto che occorre fare qualcosa di concreto"

Aria pulita almeno per un giorno, per cercare di arginare la crescita delle polveri sottili. Il blocco del traffico chiesto congiuntamente dai sindaci di Milano e Torino e sostenuto anche dall’Anci Lombardia ha convinto in buona parte anche i capoluoghi e le città di provincia. A Varese il divieto riguarderà la zona più centrale, da piazza Repubblica a via Veratti: il parcheggio delle Corti sarà comunque raggiungibile. La stessa scelta è stata fatta anche a Gallarate, dove sarà pedonalizzata per un giorno tutta l’area dell’esagono del centro storico. A Busto Arsizio l’amministrazione invece ha deciso di non attuare nessun provvedimento, come già fece a gennaio per il weekend di targhe alterne: le risposte, secondo il sindaco, sono quelle a lungo termine, i provvedimenti spot non hanno alcun valore. Contro la decisione delle amministrazioni di Busto e dell’attigua Castellanza è stata organizzata da Legambiente una “protesta a pedali”.

A favore del provvedimento d’emergenza si è schierata anche l’Anci Lombardia: «Sappiamo tutti fin troppo bene – ha spiegato il presidente dell’associazione dei Comuni Attilio Fontana – che bloccare il traffico veicolare per un giorno non risolverà i problemi ambientali della Val Padana, però i Sindaci sono i responsabili della salute dei cittadini: quindi in assenza di altri provvedimenti efficaci e strutturali, non possiamo fare altro che adottare le uniche iniziative possibili». Nell’individuare soluzioni a lungo termine il ruolo dei Comuni è però limitato, le politiche sulla mobilità e sull’efficienza energetica dovrebbero essere attuate a su scala più ampia: «i Comuni – continua Fontana – vogliono portare all’attenzione delle Province, delle Regioni e dello Stato che occorre fare qualcosa di concreto: il problema dell’inquinamento è senza dubbio di difficile soluzione, ma proprio per questo è tempo di prendere il toro per le corna, e non di fare spallucce. Occorrono fondi, occorre maggiore attenzione da parte di Stato e Regione Lombardia. Aspettiamo da anni la realizzazione delle linee della metropolitana milanese, il rafforzamento del traffico ferroviario per i pendolari, l’unificazione delle tariffe, una politica efficace sugli impianti di riscaldamento, ma finora di tutto questo si è visto poco o nulla».

Quanto al resto di Lombardia, il blocco del traffico, oltre che a Milano, riguarderà anche Lodi, Brescia, Bergamo, Sondrio, Mantova, Monza. Quanto ai centri minori, in provincia di Milano aderiscono Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, mentre dell’hinterland di Bergamo aderiscono trentasei di comuni. Nelle immediate vicinanze della provincia di Varese Legnano dice no al blocco delle auto e il sindaco Lorenzo Vitali ha motivato la scelta definendo la situazione non tanto grave da richiedere una misura così straordinaria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Febbraio 2010
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