Nuovo appello di Emanuele in tv: «Non abbiate paura a parlare»
Il figlio del benzinaio ucciso a "La vita in diretta" su Rai Uno per chiedere ancora una volta la collaborazione di chi, lunedì mattina, ha visto passare la Ford Fiesta rossa di suo padre con a bordo l'assassino
Anche la trasmissione di Lamberto Sposini "La vita in diretta" si occupa dell’omicidio del benzinaio di Gorla Minore Angelo Canavesi. Nella puntata di oggi il figlio Emanuele e la mamma Angela hanno rilanciato l’appello a chiunque possa aiutare le indagini in qualche modo fornendo qualche particolare che possa aiutare gli inquirenti, anche in forma anonima. In particolare sono state mostrate le immagini di una telecamera di videosorveglianza di un esercizio commerciale di via Restelli, a pochi metri da dove è stata abbandonata l’auto, si vede la Ford del Canavesi con a bordo l’assassino passare all’incrocio, subito seguita da un uomo in bicicletta e l’appello di Emanuele è rivolto, in particolare, all’uomo in bici che potrebbe aver visto la faccia di chi era al volante.
La trasmissione, dopo l’appello della famiglia di Angelo, è proseguita sul tema della legittima difesa in caso di rapine e ha mostrato tutti i casi di cronaca recenti che hanno visto come protagonisti commercianti che hanno reagito e si sono difesi sparando. Dal caso di Gorla Minore, dunque, si è passati a zone del paese dove le rapine sono all’ordine del giorno come l’area tra Napoli e Caserta dove tabaccai, macellai, benzinai hanno adottato le misure di sicurezza più estreme per difendersi dalle aggressioni. Di fronte a quelle immagini Emanuele ricorda le parole del padre: «Non ha mai voluto mettere le telecamere – ricorda Emanuele – diceva che in quel distributore si sentiva come a casa propria. Diceva sempre di non reagire in caso di rapina, che i soldi non valgono una vita».
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