Lattuada propone un nuovo contratto con Accam

In commissione ambiente il consigliere Pdl propone una mozione interamente sostitutiva di quella portata dall'assessore Castiglioni. Le opposizioni criticano fortemente la bozza dell'assessore: «Quei soldi non li vedremo mai». In molti invocano una commissione di controllo

Si ritorna a parlare di inceneritore in commissione ambiente a Busto Arsizio. Anche ieri sera il tema del nuovo contratto con Accam ha occupato tutta la discussione con una mozione proposta da Checco Lattuada, consigliere comunale del Pdl, interamente sostitutiva del contratto presentato dalla sua stessa maggioranza a conferma dei forti dissidi interni riguardo all’accordo con la società che gestisce l’impianto di Borsano. Il tema è sempre, da ormai molti mesi, il revamping (la ristrutturazione dell’impianto al costo di oltre 30 milioni di euro) per l’ottenimento del quale le banche chiedono ad Accam garanzie ulteriori per poter erogare il finanziamento.

La commissione, in vista del consiglio comunale di giovedì, sta cercando di far quadrare il cerchio sulla nuova convenzione che, per dirla più precisamente, è un contratto che cede ad Accam fino al 2025 il diritto di superficie sull’area in cui insiste l’inceneritore. La proposta di Lattuada non parla di cessione del diritto di superficie ma di locazione e inserisce un tetto per la raccolta differenziata da imporre ai comuni del bacino Accam che non deve andare sotto il 64%, definendo sanzioni alle amministrazioni che non lo rispettano. Il terzo punto che modifica il contratto proposto dall’assessore allo sviluppo economico Franco Castiglioni è l’imposizione di una data entro la quale dovrà essere effettuato uno studio di fattibilità per creare un’alternatriva valida all’incenerimento dei rifiuti. Il quarto punto, che incontra anche le richieste dell’opposizione, è la creazione di una commissione consiliare di vigilanza per verificare che venga rispettata la destinazione d’uso del terreno, unica clausola imposta per rescindere il contratto.

Oltre alla mozione Lattuada si registrano tutta una serie di osservazioni da parte delle opposizioni. Busto Civitas che critica la pochezza della contropartita proposta da Accam in cambio di questa cessione del diritto di superficie: «Accam ha chiesto il diritto di superficie perchè le banche glielo impongono per poter ottenere il finanziamento da 33 milioni di euro – ha detto Luigi Rosa – di fronte ad una tale cifra il comune otterrà solo 10,7 milioni di euro. Si sta svendendo la città». Il consigliere del Pd Valerio Mariani non vede, nel contratto, la certezza che i soldi promessi per la bonifica ambientale arrivino con certezza: «Nel contratto c’è solo un impegno generico di Provincia e Regione per 27 milioni di euro – ha detto Mariani – non li daranno certo senza progetti definitivi approvati, cosa che non vedo qui. Non c’è nessun progetto da parte di questa amministrazione». Rincarano la dose anche i compagni di partito Alberto Grandi che critica fortemente il contratto: «Serve una commissione di controllo con poteri veri» e Mariella Pecchini che sottolinea: «Sarà come per la vecchia convenzione del 2007, tante parole e nessun fatto». Giovedì il contratto dovrà essere votato e nulla, a questo punto, appare scontato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Marzo 2010
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