BAFF ai blocchi di partenza, nel nome del padre

Alla presentazione presso l'infopoint di piazza San Giovanni, fra i temi forti e valoriali del festival (la paternità, l'educazione) fa capolino la politica con due candidati consiglieri regionali, Ruffinelli e Ferrazzi

Presentazione "sprint" per il Baff presso l’Infopoint in piazza San Giovanni oggi, sabato 13 marzo, quando manca una settimana all’avvio della manifestazione dedicata al cinema di qualità.
Superospite straniero, come detto, sarà Frank Murray Abraham, l’invidioso e tormentato Salieri di "Amadeus" e il terribile inquisitore Bernardo Gui de "Il nome della Rosa", ma non mancheranno i nomi del cinema italiano, con Fabrizio Gifuni, recente protagonista della fiction "C’era una volta la città dei matti", ma anche Luciano Vincenzoni, figura poco nota al grande pubblico ma collaboratore essenziale come scenggiatore di registi come Pietro Germi e Mario Monicelli; o ancora i fratelli Taviani, cineasti di vaglia di cui la rassegna riproporrà varie opere tra cui il crudo "La notte di San Lorenzo" sui drammi della guerra in Toscana.
Il programma completo con tutti gli appuntamenti dal 20 al 27 marzo, fra anteprime, omaggi, happening e dopofestival, è scaricabile dal sito della manifestazione in formato pdf.

Presenti per l’occasione il sindaco Farioli con buona parte della giunta, in testa l’assessore alla cultura e istruzione Fantinati, oltre naturalmente alla "squadra" del Baff capitanata dal "patron" Gabriele Tosi. Tutti a ribadire il tema di quest’anno, nel segno della paternità. Che esiste, in senso lato, anche nell’Amadeus di Murray Abraham/Salieri, il quale racconta la vicenda di Mozart confessandosi al suo padre spirituale; e del compositore austriaco si vedrà quale influsso abbia avuto la figura del padre, ad esempio, nella composizione di un’opera immortale com il Don Giovanni.
«Un tema quello dell’essere padri e della famiglia, che la cinematografia recente vive con disagio, mostrando situazioni problematiche». In un contesto in cui le figure paterne, e più in generale quelle di autorità, sono apssate nei decenni da riferimento assoluto a oggetto di contestazione, fino ad oggi, «dove il rischio è l’assenza, la non appartenenza». Il "di chi siamo figli?" il BAFF lo applica anche storicamente, al cinema, andando a riscoprire personaggi come Vincenzoni, tra i protagonisti della stagione migliore del cinema e forse del Paese. «Siamo figli di quell’Italia?» si chiede Tosi. «Quel che vediamo oggi, il formalismo con cui si guarda alla violazione, perdendo di vista la sostanza, per applicare la sanzione, non è figlio di quell’Italia». E visto che di politica si è finito per parlare, non mancanvano due candidati alle elezioni regionali: la consigliera Luciana Ruffinelli della Lega Nord e l’assessore regionale Luca Ferrazzi del PdL, entrambi pronti a lodare la scena culturale bustese e l’impegno internazionale del festival.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Marzo 2010
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