La piovra che stritola il Nord

L'Espresso disegna la mappa dei 25 omicidi avvenuti negli ultimi anni attorno a Milano. Sette si sono consumati tra Alto Milanese e Basso Varesotto facendo di questa zona una delle aree a più alta infiltrazione mafiosa come conferma il rapporto annuale della Dda

Venticinque omicidi negli ultimi 5 anni cominciano a preoccupare. I numeri sembrano avvicinarsi sempre di più a quelli di territori come Casale di Principe eppure siamo attorno a Milano e non nell’Agro-Aversano. Milano e il suo hinterland che si estende da Buccinasco a Lonate Pozzolo con Malpensa e tutta l’area interessata dall’esposizione universale del 2015. Dentro c’è anche un bel pezzo di Varese e la lunga scia di sangue lambisce il capoluogo a Cavaria, con l’omicidio di Giuseppe Monterosso nella sua ditta di autotrasporti.

Li ricorda l’Espresso tutti i 25 omicidi avvenuti al nord negli ultimi cinque anni, con una mappa interattiva che chiarisce perchè quei cadaveri sono diversi dagli altri: sette di quei 25 corpi sono caduti sotto il fuoco della malavita organizzata in una striscia di territorio della quale abbiamo parlato moltissime volte, l’asse che va da Legnano a Busto Arsizio passando per Lonate Pozzolo e Cavaria.

E’ notizia di ieri, poi, la perquisizione della casa del cognato di Matteo Messina Denaro, il super-boss considerato attualmente a capo della cupola mafiosa di Cosa Nostra, a Busto Arsizio. Nella sua abitazione gli inquirenti hanno sequestrato numerose carte e documenti che ora sono al vaglio della Questura di Varese.  Il legame tra le terre d’origine e i luoghi di residenza, disegnato nella mappa interattiva de L’Espresso, è evidente: sono qui per fare gli affari, per moltiplicare e pulire il danaro estorto con minacce e atti intimidatori a imprenditori che con fatica vanno avanti, oppure ottenuto con il traffico di droga e di armi, con le rapine come facevano quelli della locale di ‘ndrangheta di Lonate-Legnano.

Tutto questo è bene rappresentato nell’ultima relazione annuale della Direzione distrettuale antimafia di Milano che così descrive il territorio che abbiamo definito: la nuova frontiera della ‘ndrangheta in Lombardia . "Qui – scrive il magistrato Roberto Pennisi –  diverse decine di associati di ‘ndrangheta, attraverso estorsioni, usura, riciclaggio, omicidi e ferimenti, detenzione illecita e porto di armi comuni da sparo, stupefacenti, rapine sono riusciti ad ottenere il controllo completo del territorio dell’area geografica, imponendo, fra l’altro, regole imprescindibili – quali il pagamento di quote sui ricavi di azioni delittuose – e conferendo agli associati facoltà di mutuo soccorso dirette ad assicurare, con qualunque mezzo, il sostentamento dei sodali anche in caso di detenzione. Il tutto per conservare la gestione monopolistica non solo delle attività criminose, ma anche di interi settori produttivi della zona, commissionando a tale scopo reati contro la persona di estrema gravità e realizzati con modalità esecutive spettacolari, anche nei confronti di appartenenti alla stessa organizzazione".

La relazione continua collegando tutti gli omicidi della zona ad un’unica matrice criminale che è il controllo dell’organizzazione criminale ‘ndranghetista: Cataldo Murano, Giuseppe Russo, Alfonso Murano, Carmelo Novella, Cataldo Aloisio. La Dda definisce questa realtà decisamente grave, che suscita particolare allarme specie se si considera che il territorio in questione sarà interessato dalle grandi opere che si eseguiranno in funzione dell’EXPO 2015.

La mappa, infine, è completata dalla spartizione del territorio attorno a Milano da parte delle cosche. Monza, Como e Lecco sono divise tra le cosche Coco-Trovato, Mancuso e Morabito. La zona nord-ovest di Milano compresa tra Legnano, Lonate Pozzolo, Busto Arsizio è divisa tra elementi delle cosche di Cirò Marina appartenenti alla famiglia Farao Marincola e le cosche gelesi dei Rinzivillo, legati ai più potenti Madonia. A ovest, nella zona di Buccinasco, dominano incontrastati i Barbaro-Papalia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Marzo 2010
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